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Morning adviser, congestioni post elezioni

Pubblicato 27.02.2013, 09:00
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L’attesa dell’apertura del Footsie Mib di ieri non ha certo deluso le aspettative, ci sentiremmo di aggiungere purtroppo.

Ci attendevamo dei prezzi sotto il livello di 16.000, ma non eravamo pronti a considerare circa 800 punti di apertura negativa, il che ci testimonia come i mercati siano stati destabilizzati dai risultati dell’anello debole europeo, l’Italia.

Cominciano ora a rincorrersi le voci di nuove alleanze, la più chiacchierata quella tra Grillo e Bersani, che fino a quando non si dovessero concretizzare potrebbero lasciare spazio a nuovi venti di incertezza.

A mettere un punto a questa situazione ci ha pensato Standard & Poor’s dichiarando che il rating assegnato all’Italia (BBB+) non è a rischio, cercando di trasmettere un messaggio di tranquillità ai mercati che molto probabilmente otterrà l’effetto opposto rispetto a quello desiderato, lo sappiamo, a volte i mercati non aspettano che l’invito per mettere in moto i flussi pesanti di capitali.

Le borse hanno sofferto a livello generale, con il Nikkei che questa notte è tornato a scendere e con le americane che hanno consolidato sui nuovi livelli raggiunti un giorno fa, come del resto è accaduto sul fronte valutario con euro, sterlina e dollaro australiano che si stanno muovendo intorno ai livelli di minimi relativi raggiunti, in attesa di vedere nuovi aumenti di volatilità.

I percentili di volatilità, a proposito, stanno tutti mostrando un valore pari al 100% (le uniche eccezioni, termine corretto da utilizzare a livello puntuale in quanto dal punto di vista degli effetti sui prezzi è la stessa cosa, si trovano sullo yen, con GbpJpy a 93% ed il UsdJpy a 98%) e questo fa sì che possano crearsi movimenti che potrebbero prendere corpo alla rottura dei livelli principali, che tra poco vedremo.

Attenzione all’asta dei BTP a 5 e 10 anni per 6.5 miliardi di euro, potrebbe essere un market mover in quanto i rendimenti attesi di collocamento risultano essere sensibilmente più alti rispetto all’ultima emissione (ieri i bot a 6 mesi sono stati venduti a 1.23% vs il precedente 0.73%, bid to cover in decrescita a 1.44 vs 1.65 precedente) e al livello di 15,500 sull’indice, il cui superamento potrebbe portare ad approfondimenti ribassisti verso i minimi su cui ci si è mossi ieri e 15,100 in estensione.

Nulla vieta di valutare tentativi di ripresa dei prezzi, non prima di un eventuale superamento di 15,825, con l’area intorno a 16,000 che farebbe da forte resistenza comunque. Ultima nota, prima dei livelli, spread risalito a 334 punti.

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EUR/USD
La moneta unica europea si è mossa all’interno dei livelli indicati ieri in mattinata, senza superare quelli che a nostro parere continuano a risultare i punti più importanti, in grado di far concretizzare rotture definitive. Ci riferiamo a 1.3125 e 1.2975, con livelli intermedi in grado di far partire accelerazioni di volatilità di brave periodo passanti a 1.3040 e 1.3090. Ribadiamo l’importanza dell’area tra 1.3000 e 1.3040, se dovessimo vedere movimenti all’interno di questi punti pronti a spostare eventuali stop in pari (la price action di ieri sulla rottura ribassista del mattino è esplicativa).

USD/JPY
Buone le aree di resistenza individuate ieri, meno buoni i livelli che avrebbero potuto portare a spunti ribassisti verso nuovi minimi. 92.50 ha tenuto molto bene, evitando di andare a toccare quel 92 ¾ che avrebbe potuto innescare salite verso 93.30, mentre il superamento di 91.50 a ribasso, non è stato sufficiente a rivedere i minimi, testimoniando che la maggior parte degli ordini si trovano sotto 91.00. Operativamente si potrebbero tentare ancora degli ingressi sotto 91.50, tenendo conto della debolezza del livello, sarebbe più intelligente a nostro parere valutare il triangolo orario in formazione.

EUR/JPY
Triangolo anche sull’EurJpy, che si sta mantenendo sotto la media mobile a 21 periodi, con i due livelli statici di 119.45 e 120.55 che potrebbero innescare tentativi di raggiungimento di, rispettivamente, 118.75 e 121.25. In caso di rottura rialzista anche dell’ultimo livello, a tutta l’area passante tra 122.00 e 122.30, area di resistenza molto forte. In caso di superamento ribassista dei supporti (da valutare sotto 118.50), la strada si apre verso 117.60.

GBP/USD
Cable ancora sui minimi, con la media a 100 che ha tenuto molto bene a livello orario , senza tuttavia essere propedeutica al compimento di nuovi minimi. I punti da seguire risultano essere 1.5070, che se superato potrebbe mettere in perioclo la sterlina, verso quell’importante soglia psicologica di 1.5000 e 1.5140, che potrebbe innescare dei movimenti rialzisti che non ci aspettiamo oltre 1.5185.

AUD/USD
Bella situazione tecnica sull’australiano, che dopo aver mostrato una price action a massimi decrescenti e minimi decrescenti, oltre che essere rimasto sotto il fascio di medie orarie passante per 1.0300. Raggiunto e superato 1.0225, ora 1.0200 rappresenta il livello di supporto principale, con potenziali target in area 1.0150 in caso di superamento a ribasso di 1.0175, mentre le resistenze statiche e dinamiche passano intorno a 1.0240, con l’area tra 1.0250 e 1.0270 potenziale attrazione per le quotazioni (discorso simile ad eurodollaro sulla gestione di eventuali stop).
Matteo Paganini
Senior DailyFX Analyst



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