A differenza di quanto pronosticato da tutti, l'indice americano Nasdaq ha smentito ogni sorta di analisi.
Tre mesi fa si parlava di recessione, di un crollo senza precedenti, della fine di tutto.
In questi giorni invece si assiste ad un recupero totale dell'indice.
La dinamica fa riflettere. Ci insegna che spesso non sono le notizie a muovere i mercati. Anzi spesso succede proprio il contrario: sembra che siano state le pessime notizie a spingere i mercati.
L'indice Nasdaq è salito con una velocità senza precedenti. Questo non significa che le notizie abbiano spinto, ma piuttosto che gli investitori si siano mossi all’acquisto senza tenerne conto.
Tutti si sono concentrati sulla discesa a valle della diffusione del Coronavirus ma nessuno ha notato poi il recupero. Come dice il detto: "fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce".
A voler cogliere la lezione, i mercati sono come una maratona e se al km 2 diamo per cotto un grande atleta, è molto probabile che siamo noi osservatori della maratona a non avere l'accortezza di capire che la corsa è davvero lunga per decretare il vincitore appena dopo la partenza.
Se invece con pazienza attendiamo, evitando sentenze affrettate, probabilmente vedremo un grande atleta recuperare tutti e nello stesso tempo i primi in classifica avere un pessimo passo.
Questo è esattamente ciò che abbiamo visto. L'indice veniva dato per morto, e per settimane abbiamo letto articoli catastrofici di giornalisti improvvisati esperti, ed abbiamo ascoltato opinioni che hanno mandato tutti fuori pista.
Il bello dei mercati è che ad un certo punto non esiste più l'opinione di qualcuno ma la realtà. La realtà è questa: mentre la gente brancolava nel buio, investitori esperti approfittavano degli ottimi prezzi per comprare e comprare e comprare ancora.
Chi credeva nel Nasdaq, perché vedeva graficamente il recupero, sicuramente si sarà tolto oggi qualche sassolino dalla scarpa, ma ad ogni modo, non si vive di passato e cerchiamo di avere uno spunto per il futuro.
Poco fa abbiamo parlato di una maratona e la gara è ancora lunga. Se le recenti pessime notizie non hanno arrestato il trend di fondo (intendiamo gli ultimi decenni), figuriamoci chi sarà capace di farlo in futuro.
L'indice punterà molto probabilmente a fare nuovi massimi, ed a superarli di gran lunga. Bisogna scollegarsi da certe frasi fatte, trite e ritrite. Spesso si sente dire: "tutto ciò che sale prima o poi scende". Un accorto analista dovrebbe piuttosto dire: "tutto ciò che sale, se sale è per un motivo".
Quindi se l’indice è forte, non mi metto a scommettere sul contrario.
Nel momento in cui vedremo che graficamente non sarà più così, nessuno ci impedirà di cambiare la visione sulla direzione. Ma fino ad allora, possiamo dire che l’indice Nasdaq era long, è long e lo sarà in futuro. Lo dice il grafico, non lo diciamo noi. Nel lungo termine, meglio scommettere sull'atleta forte ed implacabile piuttosto che scommettere su un finto fuoco di paglia in partenza.
La foresta continuerà a crescere inesorabilmente. Se abbiamo imparato la lezione, meglio schierarsi dalla parte dei forti. E ciò che compone il mercato Nasdaq è davvero forte. Se i momenti più bui non lo hanno arrestato, non saranno le piccole notizie a cambiare il trend. Fino ad allora, mi auguro che l'unica parola da utilizzare per identificare il trend di fondo sia solo una: LONG