Gli scenari ipotizzati a seguito del referendum sulla Brexit non si sono realizzati e l’economia britannica su cui pendeva il rischio di perdita di mezzo milione di posti di lavoro, al contrario, è riuscita a crearne lo stesso numero.
Indubbiamente i dati recenti certificano un rallentamento dell’economia, ma lo stesso si può dire per l'economia globale. Nel Regno unito sono diminuiti gli investimenti aziendali e sono frenate le “decisioni” in attesa di capire l’evoluzione del post Brexit. Il problema ora è che ci sono altri sei mesi di attesa che possono creare problemi nel lungo termine, come concedere alle imprese più tempo per spostare gli affari in altri Paesi, causando un’emergenza.
Per ora, il tasso di disoccupazione è a un minimo pluriennale del 3,9%, mentre il tasso di crescita dei salari è raddoppiato in meno di 2 anni dai minimi dell'1,7% nell'estate del 2017 al 3,4% ora. E oggi i dati appena usciti hanno mantenuto le aspettative con un tasso di disoccupazione stabileal 3,9 % e i salari sono cresciuti, come a gennaio del 3,4 %. Per quanto tempo questo scenario può continuare dati gli eventi a Westminster nessuno lo sa, ma il tempo stringe
GBP/JPY: il trend al rialzo cominciato nel 2019 sembra mantenersi inalterato, corroborato dal fatto che le due medie mobili a 100 e 200 periodi sono posizionate al di sotto dei prezzi, rispettivamente a 143,634 e 144,7090. Al rialzo c’è una resistenza a 149,70. Al ribasso monitorare le zone 143,70 e 142,70