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Nessun taglio dall’OPEC - Forte rialzo dell’USD

Pubblicato 28.11.2014, 10:46
Aggiornato 07.03.2022, 11:10

Market Brief

Dopo la pausa di ieri dovuta alla chiusura per festività, l’USD ha compiuto un rally diffuso sui mercati valutari. L’EUR/USD è sceso a 1,2450, mentre l’USD/JPY è salito a 118,30. USD/KRW e USD/MYR hanno ceduto circa lo 0,8%, spingendo al ribasso le valute dei mercati emergenti in Asia. L’AUD/USD e il cambio NZD/USD non hanno offerto spunti particolari, scendendo rispettivamente a 0,8486 e 0,7830 (ora vengono scambiati come pro-currency). L’USD/RUB è stato acquistato, salendo a 49,999, dopo il crollo del petrolio (dovuto in parte alla decisione dell’OPEC di non tagliare la produzione). Mentre gli svizzeri si preparano al voto sul cruciale referendum “sull’oro”, l’EUR/CHF è rimasto bloccato a 1,2020, forse grazie al coinvolgimento, si mormora, della BNS. Gli indici azionari regionali asiatici hanno avuto un andamento contrastante. Il Nikkei è cresciuto dell’1,23%, Shanghai dell’1,99% (grazie anche al calo dello yen), l’Hang Seng ha chiuso poco sopra la parità e il Kospi ha ceduto lo 0,10%. I future sull’S&P puntano a un’apertura in rialzo mentre l’indice FTSE (in cui pesano i titoli energetici) dovrebbe calare, vista la flessione costante dei prezzi del petrolio.

In Giappone, una serie di dati ha reso palese il rallentamento della spinta iniziale per inflazione e crescita legata all’Abeconomia. A ottobre l’IPC nazionale giapponese è sceso al 2,9% a/a rispetto al 3,0% previsto e al 3,2% registrato a settembre. L’IPC di fondo, escludendo l’impatto dovuto al rialzo dell’IVA, è sceso allo 0,9% a/a. La produzione industriale è stata invece foriera di buone notizie, salendo a ottobre dello 0,2% m/m (la previsione era di un calo dello 0,6% a/a), dopo il rialzo del 2,9% m/m di settembre. Ciò nonostante, i consumatori non se la cavano altrettanto bene, a ottobre le vendite al dettaglio sono scese dell’1,4% m/m, più del previsto calo dello 0,5%.

In Svizzera, gli operatori monitoreranno l’indicatore predittivo Kof, che dovrebbe salire da 99,8 a 100,0 punti a novembre. Ciò nonostante, saranno i risultati del referendum di domenica a catalizzare l’attenzione. L’esito dovrebbe essere annunciato intorno alle 4 CET di domenica. Gli ultimi sondaggi suggeriscono una maggioranza dei “no”, quindi il riverbero su EUR/CHF e oro dovrebbe essere limitato. Secondo noi la strategia per l’oro dovrebbe eere vendere sul rally attuale se il referendum deluderà le attese.

Altrove, il dato flash sull’inflazione (HICP) dell’Eurozona riferito a novembre dovrebbe scendere dallo 0,4% a/a di ottobre allo 0,3% a/a. La crescita del PIL svedese dovrebbe indebolirsi passando dallo 0,7% t/t del secondo trimestre allo 0,2% t/t nel terzo trimestre. La decisione dell’OPEC di non tagliare la produzione avrà sicuramente deluso i politici canadesi; oggi saranno diffusi i dati sul PIL del terzo trimestre, previsto in calo dal 3,6% a/a al 2,1% a/a.

Idea di Trading di Swissquote SQORE:

Modello giornaliero di break out: Acquistare SMI/CHF a 9.136,10.

Peter Rosenstreich, Chief FX Analyst,
Swissquote Europe Ltd

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