Vendi il successivo, compra il precedente.
La classica dinamica degli scambi del gas naturale o, del resto, anche del greggio e di qualsiasi materia prima le cui prospettive sembrino disperate al momento, sta creando un enorme divario di prezzo tra il contratto spot sull’Henry Hub ed i reali spot preferiti dal mercato: l’estate e il prossimo inverno.
Sempre più colpiti dalla trappola del rally del 3-7 aprile (il contratto spot di maggio sull’Henry Hub è sceso al minimo di due settimane sotto 1,60 per milione di Btu metriche martedì), i tori potrebbero trovare il nascondiglio perfetto nei mesi più lontani.
Grafico prezzo settimanale future gas naturale
Con la U.S. Energy Information Administration che oggi dovrebbe riportare un’iniezione settimanale di gas nelle scorte pari a quasi il doppio della settimana prima ed a quasi il triplo della media quinquennale, non sorprende vedere il contratto del mese successivo crollare.
Per quel che vale, gli analisti seguiti da Investing.com prevedono un’iniezione di 64 miliardi di piedi cubici (bcf) nella settimana terminata il 10 aprile, contro i 38 della settimana conclusasi il 3 aprile. I 38 bcf stessi sono stati una delusione per chi era long nella prospettiva che l’EIA riportasse un aumento di soli 24 bcf.
Probabilmente sarà sferrato un altro colpo alla domanda
“Penso che il mercato stia attendendo con ansia i dati dell’EIA, che potrebbero sferrare un altro colpo alla domanda che abbiamo visto già scalfita”, afferma Scott Shelton, broker dei future energetici di ICAP a Durham, Nord Carolina. “Le aspettative di un aumento si trovano nella parte inferiore del range dei 60. Sono dell’idea che gli orsi si aspettino un fallimento”.
Dominick Chirichella, direttore del rischio e del trading dell’Energy Management Institute di New York, la pensa in modo simile.
“Confermo la mia previsione sul gas naturale come cautamente ribassista in quanto emergerà un trend più caldo nelle parti principali degli USA nelle prossime settimane”, scrive Chirichella in una nota di ieri.
“Tuttavia, i mesi invernali sono ancora forti in quanto molti sul mercato si aspettano ancora un forte calo della produzione di gas naturale insieme alla prevista diminuzione della produzione di greggio”, aggiunge.
Grandi sovrapprezzi nei mesi più lontani
E con il crollo del 14% delle ultime cinque sedute che ha tolto molto della potenza alla corsa del 18% dei tre giorni prima al contratto con consegna il mese successivo, il rapporto rischio-ricompensa sembra aumentare per le scommesse estate/inverno.
Mentre il contratto di maggio si attesta a circa 1,60 dollari per mmBtu, i sovrapprezzi da giugno in poi sono piuttosto sbalorditivi. Il contratto di giugno si attesta a 1,75 dollari, luglio a 1,95 dollari ed agosto a 2,04 dollari.
Guardando ancora più in là, il gas invernale con consegna a gennaio 2021 arriva a 2,88 dollari, ben l’80% in più rispetto all’attestazione di ieri.
“I forti acquisti del prossimo inverno hanno esacerbato il contango del mercato consentendo a mesi più lontani nel 2020 di mantenere una ripresa”, spiega Dan Myers, analista dell’agenzia di consulenza sul gas Gelber & Associates a Houston.
L’impatto del virus diventa più chiaro
Myers afferma che si aspetta che il gas in eccesso continui ad accumularsi sul mercato a causa della perdita della domanda commerciale per il riscaldamento da inizio primavera, per via delle chiusure dovute al coronavirus ed ai lavori di manutenzione sui gasdotti che servono i terminali di GNL e le esportazioni in Messico. Al contrario, la riduzione della produzione prevista nei prossimi mesi deve ancora avere un impatto apprezzabile sui volumi attuali, aggiunge.
“L’impatto sulla domanda di gas naturale è diventato più netto e più chiaro man mano che passano le settimane, con i dipendenti che lavorano da casa o che si trovano in congedo e le aziende ed i centri di produzione chiusi mentre gli USA cercano di controllare la diffusione del virus”, afferma Myers.
Il modello di Gelber & Associates, con gli aggiustamenti per le temperature, prevede una perdita di circa 5 bcf al giorno per la distruzione della domanda, dice.
“La domanda di gas ridotta è diffusa in modo relativamente uniforme tra i settori residenziale/commerciale, energetico ed industriale del mercato del gas e, mentre gli ordini di stare a casa hanno reso variabile l’impatto sui consumi residenziali e commerciali ed energetici, quello del settore industriale è un caso piuttosto lampante”.
Aggiunge:
“Ci sono vari esempi di grandi operazioni per l’utente finale inutilizzate, come quella dell’impianto di ferro ottenuto per riduzione diretta (DRI) di Nucor in Louisiana, annunciata di recente. La maggior parte dei recenti dati indicano una riduzione della domanda pari a circa 1,5 bcf al giorno (oltre al clima) derivante dal solo settore industriale e la situazione peggiorerà se le chiusure saranno prolungate o se l’attività economica resterà congelata per un periodo più lungo”.
Oltre al report dell’EIA di oggi, Gelber & Associates si aspetta che l’attuale clima primaverile freddo limiti considerevolmente la prossima iniezione settimanale a 13 bcf, dichiara Myers, aggiungendo, tuttavia, che “un trend più caldo entro fine mese consentirà agli aumenti delle scorte di salire al range di 90-100 bcf nel corso del mese di maggio”.