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Occhi puntati sulla BCB, Grecia in bilico

Pubblicato 02.06.2015, 14:19
Aggiornato 07.03.2022, 11:10

Forex News and Events

Già da un bel po’ ormai l’USD/BRL testa la forte resistenza a 3,20 senza avere la forza per superarla con decisione al rialzo. I dati recenti mostrano che la recessione non è ancora finita, il PMI manifatturiero di HSBC il mese scorso è sceso a 45,9 da 46 punti, nonostante il PIL del primo trimestre superiore alle attese, al -0,2% m/m a fronte del -0,5% previsto. Il surplus commerciale ha raggiunto i 2,8 miliardi di USD a maggio, superando le previsioni medie di 361 milioni di USD. L’aumento è dovuto all’incremento delle esportazioni (+1,6 mld USD) e al lieve calo delle importazioni (-0,70 mld USD) perché l’effetto combinato di BRL più debole, bassi prezzi del petrolio e rallentamento dell’economia hanno contribuito a spingere il surplus della bilancia commerciale. Oggi sarà diffuso il dato sulla produzione industriale, che ad aprile dovrebbe essere scesa del -1,4% m/m, dopo la contrazione più esigua, pari al -0,8%, di marzo.

La scorsa settimana, il Senato ha approvato due misure chiavi per l’austerità (664 e misura provvisoria 665) nel tentativo di riportare in equilibrio i conti pubblici riducendo le prestazioni per i lavoratori. Nonostante queste buone notizie (per gli investitori), i due disegni di legge sono stati annacquati da vari emendamenti, che riducono l’entità del risparmio potenziale. La battaglia non è finita perché, a giugno, la Camera dei Deputati voterà un altro disegno di legge che riduce le esenzioni fiscali sulle buste paga.

Domani l’attenzione sarà puntata sulla BCB, che dovrebbe aumentare il tasso Selic di 50 punti base, portandolo al 13,75%, nel tentativo di frenare l’inflazione. Crediamo che quest’anno il Comitato di Politica Monetaria continuerà ad alzare i tassi finché non entreranno in vigore le misure di austerità, perché ciò consentirà alla BCB di combattere i livelli elevati d’inflazione.

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Grecia: vertice dell’ultima possibilità? (di Yann Quelenn)

Ieri sera a Berlino si è svolto un vertice d’emergenza – un altro – sulla questione greca, cui hanno partecipato i leader di Germania e Francia e i capi della BCE e dell’FMI. I colloqui hanno riguardato principalmente lo sblocco dei 7,2 miliardi di EUR del fondo di salvataggio nell’ambito di nuove misure di austerità. Le tensioni sulla Grecia hanno raggiunto un picco. La Grecia al momento non è in grado di rimborsare l’FMI (venerdì) e dovrà pagare quasi 7 miliardi di EUR alla BCE nei mesi di luglio e agosto.

Il mancato pagamento di venerdì si sommerebbe agli arretrati del FMI, pari a circa 1,7 miliardi di USD in debiti scaduti di Sudan, Somalia e Zimbabwe. Tuttavia, un’interruzione dei rimborsi al FMI non spianerebbe la strada all’uscita della Grecia da Eurolandia (Grexit). Al contrario, la BCE deve salvare la sua credibilità, non lasciando che la Grecia vada in default.

I funzionari greci sembrano disposti a lasciare l’Eurozona se le richieste del compromesso saranno troppo esigenti, ossia se la cura sarà peggiore della malattia. La pressione sulle pensioni e sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici greci è al culmine. Syriza è stato eletto con la promessa di fermare l’austerità, anche se ha accettato di riformare le pensioni e il sistema dell’imposta sul valore aggiunto. L’euro sta per congedarsi e prima è, meno costoso sarà. La BCE, per mettere al riparo la sua credibilità, ora è disposta a un compromesso sull’avanzo di bilancio del 4,5% per il 2015 e il 2016; secondo Manos Giakoumis, il vice primo ministro greco, “i nuovi obiettivi sono l’1% e l’1,5%”.

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L’economia canadese vacilla (di Peter Rosenstreich)

Visto lo stallo del rally del greggio, è ora di monitorare il trend ribassista del CAD. La debolezza dell’economia canadese, dovuta ai bassi prezzi del petrolio, si sta chiaramente diffondendo, come dimostra il recente dato sul PIL. L’ottimismo della BoC circa una ripresa della crescita appare fuori luogo e il rischio è inclinato al ribasso. Poiché, a differenza di quanto previsto, investimenti ed esportazioni non si stanno riprendendo (come si è visto in altre economie che dipendono dalle materie prime), la BoC sarà costretta a riesaminare le sue previsioni e ciò fa aumentare la probabilità di nuovi tagli del tasso.

The Risk Today

Yann Quelenn

EURUSD L’EUR/USD continua a essere oggetto di negoziazione tra la resistenza oraria a 1,1006 (massimo 29/05/2015) e il supporto a 1,0868 (minimo 28/05/2015). Il supporto più robusto può essere trovato a 1,0820 (minimo 27/04/2015), mentre la resistenza superiore è data a 1,1217 (massimo 19/05/2015). In una prospettiva di lungo termine, il triangolo simmetrico dal 2010 al 2014 favorisce un’ulteriore debolezza verso la parità. Di conseguenza, riteniamo che il recente movimento laterale costituisca una pausa all’interno di un trend discendente di fondo. Supporti chiave possono essere trovati a 1,0504 (minimo 21/03/2003) e a 1,0000 (supporto psicologico). Una violazione al rialzo darebbe adito a un test della resistenza a 1,1534 (massimo di reazione 03/02/2015).

GBPUSD La coppia GBP/USD è ancora discendente attraverso una linea di tendenza a breve termine. Lo slancio ribassista continua. La resistenza oraria può essere trovata a 1,5437 (massimo 27/05/2015) e i supporti sono dati a 1,5171 (minimo 01/06/2015). Un supporto più robusto si attesta sul canale discendente attorno a 1,5160. A più lungo termine, la struttura tecnica si presenta come un fondo di recupero il cui massimo potenziale di rialzo è dato dalla robusta resistenza a 1,6189 (Entrancement Fino al 61%).

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USDJPY L’USD/JPY continua a crescere e ha infranto il livello a 125,00 prima del rimbalzo. Puntiamo ancora alla resistenza a 125,69 (massimo 12/06/2002) e con la coppia ancora fortemente rialzista permaniamo ampiamente al di sopra della MM a 200 giorni. Il supporto orario viene dato a 122,78 (minimo 27/05/2015). La resistenza chiave si trova a 135,15 (massimo 14 anni). Viene favorita una propensione rialzista sul lungo termine finché reggerà il robusto supporto a 115,57 (minimo 16/12/2014). Si prevede una graduale ascesa verso la resistenza fondamentale a 135,15 (massimo 01/02/2002). Un supporto chiave si trova a 118,18 (minimo 16/02/2015).

USDCHF L’USD/CHF è scambiata tra la resistenza a 0,9573 (massimo 29/05/2015) e i supporti a 0,9287 (minimo 22/05/2015). Un supporto più robusto si trova a 0,9072 (minimo 07/05/2015). Nel breve termine, la coppia attualmente manca di slancio, ma nell’arco delle prossime settimane rimaniamo ribassisti. A lungo termine, non vi è alcun segnale che lasci intendere la fine dell’attuale tendenza ribassista. Dopo la mancata violazione oltre 0,9448, si ripristina il trend rialzista. Di conseguenza, l'attuale debolezza è vista come un movimento in controtendenza. Il supporto chiave si trova a 0,8986 (minimo 30/01/2015).

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