Market Brief
La stiamo aspettando, il mercato la sta aspettando, ma la ripresa USA continua a farsi attendere, i dati di ieri hanno, infatti, sorpreso al ribasso. A maggio la produzione industriale si è contratta del -0,2% m/m a fronte dello 0,2% previsto, il rilevamento precedente è stato rivisto al ribasso, al -0,5%. Il popolare indice Empire sul manifatturiero mette in luce le difficoltà del settore manifatturiero, indebolito dal dollaro forte e dal calo dei prezzi del petrolio. A giugno l’indice è sceso in territorio negativo, a -1,98, mentre il mercato aveva previsto un miglioramento, con un +2. Anche il tasso di utilizzo degli impianti è calato, al 78,1% rispetto al 78,2% previsto e del rilevamento precedente. A quanto pare, il secondo trimestre del 2015 non sarà una replica dell’anno scorso, quando l’economia USA è cresciuta a un ritmo del 4,6% t/t su base annua. Ieri la coppia EUR/USD è salita marginalmente in scia alla notizia, ma ora si sta muovendo lateralmente perché l’attenzione del mercato è puntata sull’uscita della Grecia (Grexit). Come da previsioni, sulle borse ci sono state e continuano a esserci pesanti vendite man mano che le preoccupazioni per la Grecia si diffondono in tutto il mondo. I mercati regionali asiatici hanno accusato perdite massicce, con il Composite di Shanghai al -3,01% e il Composite di Shenzhen al -3,05%. In Giappone, il Nikkei cede lo 0,64%, l’Hang Seng di Hong Kong lo 0,83% e le azioni sudcoreane lo 0,67%. L’USD/JPY rimane sul supporto a 123,20 (38,2% di Fibonacci sul rally da metà maggio a giugno). Sul lato ascendente, permane una resistenza a 125,86 (massimo precedente), mentre si osserva un supporto a 122,37 (50% di Fibonacci). In Australia, dai verbali emerge che la Reserve Bank ha ribadito il suo appello per un ulteriore deprezzamento dell’AUD. Per il momento il tasso di cassa rimane invariato, poiché la RBA sta valutando le informazioni sulle condizioni economiche e finanziarie che emergono dai nuovi dati disponibili. Il tasso potrebbe scendere sotto il 2%, ma l’economia australiana dovrà indebolirsi ulteriormente. L’AUD/USD viene scambiato nella fascia compresa fra 0,7598 e 0,7814 (0% e 38,2% di Fibonacci sulla svalutazione in atto da metà maggio a giugno). Nel Regno Unito, stamattina sarà pubblicato il rapporto IPC di maggio; i mercati prevedono che la deflazione sia stata passeggera e stimano l’IPC allo 0,1% a/a e l’IPC di fondo all’1% a/a a maggio. Tuttavia, noi ci aspettiamo che le pressioni inflazionistiche rimangano dimesse, visto che sulla base ponderata per l’interscambio, la GBP si è rafforzata in modo considerevole e ora è ritornata sui livelli precedenti alla crisi finanziaria. La coppia GBP/USD sta acquisendo slancio dopo che il cable ha confermato la violazione al rialzo della sua media mobile a 200 giorni. Per quanto riguarda il medio termine, la sterlina ha convertito la resistenza a 1,5569 (38,2% di Fibonacci sulla svalutazione in atto da luglio 2014 ad aprile 2015). Sul lato ascendente, la prossima resistenza staziona a 1,57 (massimo precedente e livello psicologico) mentre al ribasso si osserva un supporto a 1,55. Continua la caduta libera delle borse europee, con gli acquirenti sopraffatti dai venditori. I futures sul Footsie sono in calo del -0,20%, sul DAX del -0,26%, sul CAC del -0,37%, sull’SMI del -0,49% e sull’Euro Stoxx del -0,55%. Oggi gli operatori monitoreranno l’IPC del Regno Unito; il sondaggio ZEW in Germania; le entrate fiscali, la creazione formale di posti lavoro e le vendite al dettaglio di aprile in Brasile; i nuovi cantieri residenziali e i permessi di costruzione di maggio negli USA.
Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd