Sul piede di guerra con munizioni oramai molto scarse per la Banca centrale Svizzera (BNS). Si adeguerà alle altre Banche centrali a livello di intervento, pertanto con molta probabilità i tassi saranno portati a – 1%.
Pensiamo che lo strumento monetario non sia efficace, opinione che non vale solo per la Svizzera ma anche per le altre Banche centrali.
Secondo i dati emessi dalla BNS, le riserve di divise estere della Bns sono aumentate nel mese di febbraio di 5,12 miliardi di franchi, raggiungendo un totale di 769,09 miliardi. Invece l’ammontare totale delle riserve, escludendo l’oro è intorno ai 775 miliardi di franchi contro i 769 miliardi di gennaio.
Il pesante intervento della Bns è servito solo resistere alle pressioni esterne. La moneta elvetica da sempre usata come moneta rifugio è schiacciata in area 1,0560.
Rifugio o no, pensiamo che usare il termine “rifugio” sia molto azzardato, se non completamente sbagliato.
Forte contraddizione del mercato in questo momento, anche se il mercato non sbaglia mai, soprattutto in questo contesto internazionale, con il graduale apprezzamento del franco svizzero a scapito della moneta europea.
Lo scenario tecnico è molto critico, l'euro in forte difficoltà, fatica a reagire, gli acquisti fioccano verso il franco. Le ultime due candele su scala giornaliera esprimono piena incertezza. Inoltre la dinamica dei prezzi è formalmente segnata verso un ulteriore rafforzamento della moneta svizzera verso quota 1,0200.
Al contrario invece, se l'euro si apprezzasse, le resistenze dinamiche da incontrare nel breve termine sono indicate a : 1,0620/1,0700/1,0810
Non avanziamo un target finale a quota 0,9700/0,9200 ma le condizioni potrebbero esserci; "anche se tecnicamente l'ombra lunga potrebbe essere ripresa."