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Panoramica mercati settimana 23 marzo

Pubblicato 23.03.2015, 12:36
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  • La FED elimina la parola “pazienza” dal suo ultimo comunicato ma non indica una data precisa per l’atteso aumento dei tassi. Del resto manca la materia prima per il rialzo dei tassi - l’inflazione - che è di nuovo attorno allo zero in USA. Ora escluso dalla stessa FED che l’aggiustamento sarà a breve, la maggioranza degli analisti opta per settembre.

    Scampato il pericolo gli indici Usa riprendono quindi il filo rialzista, e si accodano a quello che potrebbe essere il nascente super-trend europeo. Anche la Cina continua imperterrita al rialzo, sbriciolando resistenze importanti con facilità impressionante.

    ​Sempre possibile che si vedrà qualche pausa prima o poi, ma impossibile sapere da quando e da quali livelli. Non si può fare altro che seguire i prezzi passo passo, cercando di capire le informazioni contenute nei loro movimenti.





    Usa: non mollano gli indici Usa, con S&P 500 (+2,7%) e Nasdaq 100 (+3,4%) in robusto rialzo. I dubbi sulla capacità di andare molto oltre rimangono a fronte del quadro macro generale (dollaro e profitti aziendali, fine del QE, tassi), ma penso che presto ne capiremo di più. Grafico S&P500 che prosegue all’interno di una ipotetica diagonale finale, che ha generalmente implicazioni ribassiste. Area 2150/2170 il livello di resistenza chiave, da dove sarà importante monitorare il comportamento dei prezzi. Permane l’ampia divergenza ribassista anche sull’RSI, che prima o poi dovrà essere risolta (affondo, o rottura di una analoga vicina resistenza sul grafico dell’oscillatore).





    Europa: l’incontro Merkel-Tsipras non risolve la questione Grecia ma rasserena gli animi, e intanto 2 miliardi della Unione Europea sono già disponibili per progetti a sostegno dell’occupazione greca.
    Migliora il surplus commerciale zona euro, ma al momento più per il calo dell’import che per l’aumento dell’export (sotto le attese). Indici principali che proseguono nel trend multi-settimanale: Dax (+1,2), UK (+4%, governo che aumenta le stime di crescita) e poi Francia (+1,5%). Ancora meglio questa settimana Spagna (+3,5%) e Portogallo (+4,2%). Grecia ancora attardata (-3,3%), nonostante una rabbiosa reazione venerdì. Dax a nuovi massimi storici, 11.500 i primi supporti a sostegno del rialzo





    Italia: chiude sopra i 23.000 punti, con un ulteriore +2% settimanale. Stiamo entrando in una fascia di prezzo (tra 23.200 e 24.500) dove vi sono una serie di potenziali ostacoli al rialzo. Al momento nessuna traccia di stanchezza. 22.000 e poi 21.250 i livelli di supporto ed occasione di acquisto in caso di ritracciamenti.




    Asia principali: diffusa positività tra i principali indici, come non accadeva da tempo. Spiccano Shangai (+7%) e Turchia (+7,6%). Nuovi massimi per il Giappone (+1,6%) e positivi anche Corea (+2,6%) e Russia (+3,5%). Debole solo l’India (-0,9%) che mantiene però intatto il quadro rialzista. Segnali di debolezza di breve per i minori, in particolare Vietnam (-1,9%) e Tailandia (-0,9%). Indice di Shangai che rompe al rialzo la resistenza di lungo periodo, fornendo un ulteriore conferma dell’impressionante (e da molti inatteso) recupero dei prezzi. Sembra si stia costruendo un'altra corsa stile 2007 (poi finita in bolla). Certo dovesse superare con facilità anche 3750, non vi sono poi molti ostacoli grafici a seguire.




    Molto più dubbio il quadro grafico della Turchia, dove il rialzo è per il momento configurabile come un deciso rimbalzo dopo le recenti rotture ribassiste delle trend line di breve e medio periodo. Solo una chiusura sopra 84150 (+3% dai valori attuali), interromperebbe l’attuale trend al ribasso di medio periodo.




    Latin America: ottima settimana per il Brasile (+6,9%), che sappiamo correlato alle materie prime, questa settimana in deciso rialzo. Si prende una pausa il Messico, stabile in settimana. Grafico del Bovespa che comincia a ritornare interessante, con la rottura in settimana della trend-line ribassista dai massimi dello scorso settembre. Da monitorare (ticker ETF: BRA), un proseguimento oltre 52,500 (prossimo livello di resistenza) aprirebbe spazi al rialzo fino a 57.500. Real a nuovi minimi, se dovesse trovare la forza di reagire un buon potenziale almeno per trading.




    Metalli Preziosi: rimbalzano dai supporti evidenziati sia l’Oro (+2,6%) che il volatile Argento (+8%). Come per tutte le materie prime, rialzo guidato dalla debolezza del dollaro in settimana, al primo rilevante ribasso dopo mesi. Guardando all’Argento, siamo ancora ben sotto la pluriennale trend-line ribassista, ma sembra vi siano i presupposti per un tentativo di proseguimento del rimbalzo. Nel caso dell’Argento, l’ETF che si può valutare per trading è XAD2 (strumento hedged contro Usd).




    Metalli industriali: positività generale, in particolare per il Rame (+3,3%). Bene anche Zinco (+2,7%) e Nickel (+1%), ma dopo nuovi minimi. Prezzi del Rame che superano di slancio la resistenza più vicina (270), con una candela che sembra mostrare intenzioni di estensione. Come per l’Argento, siamo ancora ben sotto la trend-line ribassista di medio e lungo periodo, ma quadro generale che nel breve va migliorando. Chiaro che per il medio periodo non si può parlare di inversione rialzista finché non ci sarà una decisa rottura di quota 300 (attuale livello di resistenza dinamica).




    Agricoli: spicca il rialzo del Caffè (+10,4%) che reagisce dai minimi della scorsa settimana. Bene anche Frumento (+5,6%), Mais (+2,8%) e Cotone (+3,8%). Stabili lo Zucchero (dopo nuovi minimi) e la Soia, moderatamente negativo il Cacao (-1%). Per il Caffè quadro confuso (prevale naturalmente ancora il ribasso) e resistenza a 159 in caso di proseguimento rialzista. Nel frattempo (dati C.O.T.) gli hedge funds hanno azzerato le loro posizioni nette al rialzo, che mostra chiaramente l’indecisione dei fondi speculativi da questi livelli.




    Energia: mini rally del Petrolio (+1,6%) sull’annuncio della Fed, e costruzione di una potenziale candela di inversione dopo un nuovo minimo a 42. Ci sono a mio avviso le condizioni per trading di breve, e da lunedì proveremo a seguirlo con l’operatività Heikin Ashi, consapevoli della estrema volatilità dello strumento (ETC CRUD nel caso). Per il future, prima resistenza in area 51/52. Natural Gas anche positivo (+2%) ma sempre all’interno di un trading range di breve.Nel portafoglio Heikin Ashi giornaliero proveremo a seguire il Petrolio al rialzo per trading (https://www.youtube.com/watch?v=CHAvUjSg1VE)





    Eur/Usd: la coppia fa il rimbalzo più rilevante da qualche mese, reagendo dall’area dei supporti (1,05) e terminando sulla resistenza di breve (1.08), dopo un picco ad 1,10 poi rientrato. Settimana che non interrompe il trend fortemente ribassista, ma che renderà probabilmente un po’ più cauti gli operatori. Ora che il QE europeo potrebbe essere in gran parte scontato dai prezzi, le future variazioni saranno più guidate dal flusso dei dati macro e naturalmente dalla vicenda Grecia. Si rafforza nel breve il supporto di 1.05, in caso di estensione al rialzo resistenza di medio periodo localizzabile a 1,15 circa





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