Rassegna giornaliera sul mercato forex, 31 gennaio 2022
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management
Le due migliori valute della giornata sono state il dollaro australiano e l’euro, nonostante la Reserve Bank of Australia e la Banca Centrale Europea siano attualmente tra le banche più caute in assoluto. Infatti, è proprio per le aspettative verso le banche centrali che AUD e EUR sono schizzate lunedì. I trader e gli investitori temono che la RBA e la BCE possano cambiare atteggiamento e iniziare ad allinearsi alle altre banche centrali in merito agli aumenti dei tassi nella prima parte del 2022. Dopo essere sceso al minimo di un anno e mezzo la scorsa settimana, il cambio AUD/USD è schizzato sulla scia dello short covering. L’euro è stato trainato invece dai dati forti sull’inflazione tedesca.
Durante l’ultimo vertice di politica monetaria, la RBA aveva dichiarato di non prevedere aumenti dei tassi fino al 2024, ma visto l’inasprimento delle altre banche centrali in tutto il mondo, potrebbe dover rivedere la propria posizione. Questo potrebbe accadere esaminando i dati su mercato del lavoro e inflazione. La banca potrebbe anche far riferimento alla conclusione degli acquisti di bond, un passo da compiere prima dell’aumento dei tassi. Se dovesse verificarsi una di queste opzioni, il dollaro australiano potrebbe continuare a salire velocemente.
Non si prevedono variazioni da parte della Banca Centrale Europea, ma i trader scommettono su un aumento dei tassi per la fine dell’anno, con i future che danno un aumento di un quarto di punto percentuale per la fine dell’anno. Se la Fed alzerà i tassi di 100 punti base quest’anno, un aumento di 25 punti base dalla BCE non sarà fuori questione. Ma dubitiamo che la Presidente Christine Lagarde possa dare qualche indicazione in merito durante questo vertice. I dati sulle vendite al dettaglio e quelli sul mercato del lavoro sono attesi per martedì. Secondo i dati PMI, c’è stata una crescita occupazionale ad un ritmo più veloce nel mese di gennaio.
La Federal Reserve sarà anche una delle banche centrali più aggressive in questo momento, ma il dollaro USA è sceso contro tutte le principali controparti. L’indice PMI di Chicago PMI è stato più forte del previsto, indicando un possibile rialzo a sorpresa dell’indice ISM manifatturiero in agenda per martedì. I dati NFP sono attesi per venerdì, e sebbene si tratti di dati che solitamente muovono i mercati, ci si aspetta che questo mese non lo facciano in maniera così forte. I dati NFP aiutano a farsi un’idea sulle aspettative del FOMC, ma il mercato è abbastanza certo di ciò che ha in serbo la Fed.
Il rialzo dei prezzi del petrolio ha fatto salire il dollaro canadese. Il dollaro neozelandese è salito dopo l’annuncio di politica della Reserve Bank. Il deficit commerciale del paese si è ridotto significativamente alla fine dell’anno. La sterlina ha proseguito i suoi rialzi per il secondo giorno consecutivo, in attesa del vertice della BoE, che potrebbe decidere per un intervento di inasprimento.