Sebbene il dollaro abbia tutte le ragioni fondamentali per supportare la previsione del persistere della sua forza, continua ad indebolirsi contro lo yen per il terzo giorno di fila.
Il dollaro è forte e probabilmente non farà che rafforzarsi nei prossimi mesi per una serie di motivi.
Innanzitutto, il Presidente della Fed Jerome Powell ha fissato una traiettoria chiara per quanto riguarda gli aumenti dei tassi di interesse. Inoltre, l’economia USA continua a pubblicare degli straordinari dati economici, compresi quelli sulla disoccupazione più bassa degli ultimi 48 anni.
E poi, ulteriore buona notizia per il dollaro, il selloff dei Buoni del Tesoro USA ha spinto il rendimento al massimo di sette anni, attirando gli investitori esteri che devono comprare il biglietto verde per pagare i bond valutati in USD. Infine, l’euro è sotto pressione per via dell’inatteso calo della produzione industriale tedesca, che indica un’ulteriore crescita dell’USD dal momento che le due valute si rispecchiano.
Quindi, alla luce di tutte queste buone notizie, perché il dollaro sta scendendo contro lo yen?
Vari ostacoli per gli asset legati al rischio cominciano ad innervosire gli investitori. Lo scontro commerciale USA-Cina non fa che peggiorare, l’economia cinese è in calo e la minaccia dell’aumento del sentimento euroscettico sta avanzando visto lo stallo sul bilancio tra l’Italia e la Commissione Europea.
Come abbiamo detto in precedenza, sembra che, man mano che i livelli di stress sul mercato aumentano, lo yen stia reclamando la sua posizione come valuta rifugio predominante, a spese del dollaro. E questo si evince chiaramente dal fatto che, sebbene il dollaro sia in salita contro le altre valute, contro lo yen sta invece scendendo.
Anche se il cambio USD/JPY sale dal 26 marzo e il picco di mercoledì ha rafforzato il trend rialzista, superando il massimo di luglio, l’indice RSI indica che i prezzi potrebbero scendere, dal momento che lo slancio è sceso sotto la linea di trend in salita da metà agosto. Inoltre, la media mobile corta del MACD si è curvata verso il basso e sta per incrociare al di sotto la media mobile lunga, indicando un segnale “sell”.
Bisogna notare che le dma a 50 e a 100 stanno stringendo la linea di trend rialzista, rivelando l’importanza statistica per il trend. La dma a 200 (rossa) segna il livello di prezzo di 110 come linea rossa in cui potrebbe avvenire un’inversione, in quanto supporta il precedente minimo di metà agosto.
Tuttavia, il recente picco conferma il trend rialzista e, sebbene possa esserci una ritirata, la preponderanza della prova indica che il trend rialzista resisterà, o per via del ritorno della propensione al rischio, o perché il dollaro manterrà lo status di valuta rifugio.
Strategie di trading
I trader conservatori dovrebbero aspettare con una posizione long che la MACD e l’indice RSI tornino a livelli normali, il che dovrebbe coincidere con la correzione del prezzo verso la linea di trend rialzista, a circa 112,00. Poi, potrebbero aspettare una conferma del fatto che la linea di trend resiste, con almeno una candela verde lunga. Infine, potrebbero aspettare che il prezzo ritesti il supporto della candela verde, per avere un’ulteriore conferma o un’entrata migliore.
Esempio di trading:
- Entrata: 112,00
- Stop-Loss: 112,50
- Rischio: 50 punti
- Obiettivo: 114,00
- Ricompensa: 200 punti
- Rapporto di rischio-ricompensa: 1:4
I trader moderati potrebbero entrare con una posizione long sulla prova di un consolidamento, con almeno una candela verde lunga.
Esempio di trading:
- Entrata: 113,00
- Stop-Loss: 112,75
- Rischio: 25 punti
- Obiettivo: 114,50, resistenza del massimo
- Ricompensa: 150 punti
- Rapporto di rischio-ricompensa: 1:6
I trader aggressivi potrebbero andare short per sfruttare la potenziale correzione.
Esempio di trading:
- Entrata: 113,75
- Stop-Loss: 114,00
- Rischio: 25 punti
- Obiettivo: 112,00
- Ricompensa: 175 punti
- Rapporto di rischio-ricompensa: 1:7