La holding vuole ridurre lo sconto a cui sono trattate le sue azioni rispetto al valore degli asset posseduti. Per questo si vuole dotare di liquidità per realizzare un importante buyback a sostegno delle proprie quotazioni
Oggi Prosus (AS:PRX) è il primo socio di Tencent con il 28,8%.
Con un annuncio a sorpresa, lunedì 27 giugno la holding olandese Prosus ha comunicato l’avvio di un programma di riduzione della sua partecipazione in Tencent, uno dei colossi della web economy cinese. Prosus, un’emanazione della società di investimento sudafricana Naspers (JO:NPNJn), è storicamente il socio principale di Tencent con il 28,8% del capitale. La notizia ovviamente non ha fatto bene alle quotazioni di Tencent, che martedì 28 giugno sono arrivate a perdere il 5%, per poi recuperare nel finale di seduta e chiudere a 367 Hkd (dollari di Hong Kong) con un calo limitato a -2,9%. L’indice Hang Seng della Borsa di Hong Kong è in rialzo dello 0,7%.
L’annuncio non precisa quante azioni Prosus intenda vendere, ma spiega bene la motivazione: Prosus utilizzerà il ricavato della vendita per acquistare azioni proprie e aiutare così la rivalutazione delle sue stesse azioni (e della controllante Naspers), dal momento che attualmente il valore di Borsa di Prosus, pari a 109,8 miliardi di dollari, è inferiore al valore della partecipazione detenuta in Tencent (circa 136 miliardi di dollari).
Violato l’impegno preso nel 2021 a non vendere prima del 2024.
Si tratta quindi di chiudere un gap a favore degli azionisti della holding, un gap che si trova abitualmente nella valutazione di tutte le holding e che non a caso nel linguaggio tecnico di Borsa viene chiamato “sconto holding”. Per gli olandesi questo sconto è adesso esagerato e per ridurlo non esitano a violare un impegno che avevano preso pubblicamente nel 2021, annunciando che non avrebbero venduto azioni Tencent fino al 2024.
“Con questa operazione creiamo immediatamente valore per i nostri azionisti, perché vendiamo azioni Tencent al pieno del loro valore e ricompriamo le nostre azioni con un notevole sconto”, ha detto ieri il Cfo di Prosus, Basil Sgourdos. Le azioni Prosus hanno reagito con un rialzo del 10%.
Venduto anche il pacchetto del 4% in JD.com.
Con lo stesso intento Prosus ha portato a termine venerdì scorso la vendita dell’intera quota posseduta in JD.com, pari al 4% del capitale della seconda società dell’e-commerce in Cina. La vendita ha consentito alla holding olandese di incassare 3,67 miliardi di dollari, altri fondi che saranno utilizzati per il buy back.
Serafico, il board di Tencent ha detto di aspettarsi un impatto “limitato” sulle azioni della società e ha detto di sostenere l’iniziativa del suo “azionista di lungo-termine” che mira ad aumentare il valore delle sue stesse azioni con un buy back.
Prosus resta fortemente impegnata in Cina.
Una dichiarazione che suona come il riconoscimento dei ruoli di controllato e controllante. E in effetti, anche se non si sa quante azioni Tencent saranno vendute, nessuno si immagina un’uscita totale degli olandesi. Lo stesso Cfo Sgourdos ha detto che Prosus resta fortemente impegnata in Cina con la convinzione che Tencent e l’economia cinese hanno buone capacità di crescita.
Con una market cap di circa 460 miliardi di dollari, Tencent è uno dei principali colossi della web economy cinese e come tale ha sofferto pesantemente negli ultimi due anni il giro di vite regolatorio impresso dal governo di Pechino sull’intero settore. La società realizza circa il 58% dei suoi ricavi con i cosiddetti Vas (Value added services), che vanno dalle app di gaming online alle app di messaggistica instantanea e altre applicazioni per apparecchi mobili. Un’altra fetta importante dei ricavi (25%) viene dai servizi di pagamento e il 17% dalla pubblicità online.
Tencent, una gallina dalle uova d’oro.
Tencent è stata finora una gallina dalle uova d’oro, società con una redditività enorme, arrivata l’anno scorso a realizzare un utile netto pari al 40% dei ricavi. Per il 2022 gli analisti si aspettano ricavi a 87,5 miliardi di dollari e un utile di 17,5 miliardi, con una redditività del 20%.
Negli ultimi 12 mesi il titolo è sceso del 38%. Le quotazioni hanno toccato il 15 marzo un minimo di 298 Hkd, e da allora hanno recuperato il 23%. La performance da inizio anno è un calo del 19%. Su 52 analisti, ben 46 raccomandano di comprare le azioni Tencent e la media dei target price è 450 Hkd: l’upside potenziale è del 23%.