Da metà gennaio, gli asset brasiliani hanno incontrato il favore degli investitori, attirati dalla prospettiva di un potenziale miglioramento della situazione politica e dal rally delle materie prime.
Da allora, il real brasiliano ha guadagnato fino al 14% contro l’USD, e l’indice Ibovespa ha fatto registrare i rialzi maggiori nel comparto dei paesi emergenti, con un rialzo del 33%. L’affievolirsi dell’avversione al rischio e le speranze di un aumento della domanda dalla Cina hanno sostenuto i prezzi del minerale di ferro, uno dei settori chiave per le esportazioni brasiliane, spingendo i prezzi di quasi il 40%.
Tuttavia, sembra che i rally dell’azionario e delle materie prime si stiano esaurendo, perché il mercato ha capito che i fondamentali non sono cambiati.
Per fortuna, le cose continuano a migliorare sul fronte politico, il processo per impeachment sta accelerando grazie alle crescenti proteste di piazza.
Questo è l’unico fattore che impedirebbe al real di svalutarsi di nuovo contro l’USD, perché il mercato lo considera come l’unica soluzione per mettere fine allo stallo politico.
Con tutta probabilità giovedì il real brasiliano sentirà le pressioni, perché le materie prime sono oggetto di pesanti vendite; il livello a 3,70 (USD/BRL) è il prossimo obiettivo.