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Plug Power: alleanza con Johnson Matthey per l’idrogeno

Pubblicato 03.02.2023, 14:06
Aggiornato 05.03.2021, 16:55

Insieme produrranno componenti per le celle a combustibile. E intanto Honda e General Motors (NYSE:GM) siglano una partnership per realizzare veicoli a idrogeno. Dall’inizio dell’anno il titolo è salito del 46%

Primo player in Usa nel settore dell’idrogeno

Dopo un quarto trimestre 2022 che ha lasciato qualche delusione sul piano dei ricavi, l’azione Plug Power è letteralmente decollata nel primo mese del 2023 mettendo a segno un rialzo del 46%. L’azienda di Latham, cittadina a Nord di New York, che produce sistemi a celle combustibili a idrogeno per alimentare veicoli a motore elettrico, è ormai riconosciuta come il primo player in Usa nel settore dell’idrogeno e tutte le notizie di possibili sviluppi nel settore si riverberano sulle sue quotazioni di Borsa. 
Per esempio, giovedì 2 febbraio il titolo ha segnato una forte accelerazione all’annuncio che Honda e General Motors hanno deciso di allearsi per produrre veicoli a idrogeno. Da un lato, Honda sta sviluppando un veicolo elettrico a celle a combustibile (FCEV) con un più ampio “piano per lanciare un nuovissimo FCEV basato sul Suv CR-V” nel 2024. In collaborazione con General Motors, Honda intende avviare la produzione di veicoli con i sistemi a celle a combustibile riprogettati nel 2023. Honda ha circa 15 anni di esperienza nella produzione di veicoli a celle a combustibile. L'azienda è stata la prima a produrre in serie un veicolo a celle a combustibile, l'FCX Clarity, nel 2008.

Johnson Matthey (LON:JMAT), colosso inglese della chimica e dei metalli preziosi


Con grandi Case automobilistiche come Honda e General Motors che si stanno impegnando per ampliare l'offerta di veicoli a celle a combustibile, gli investitori ipotizzano che gli sforzi di Plug Power per diventare un produttore leader di idrogeno daranno i loro frutti. In effetti Plug Power ha iniziato l’attività come fornitore di celle a combustibile a idrogeno per carrelli elevatori, ottenendo importanti ordini da colossi come Amazon (NASDAQ:AMZN) e WalMart. Negli ultimi due anni la società si è trasformata in un fornitore a tutto tondo di tecnologie a idrogeno, con una forte attività nell’impiantistica per la realizzazione di elettrolizzatori e impianti per la liquefazione dell’idrogeno.
Non a caso il colosso inglese dei metalli preziosi e della chimica Johnson Matthey ha scelto Plug Power per avviare una partnership strategica a lungo termine nella tecnologia dell’idrogeno. Annunciata martedì 31 gennaio, l’alleanza prevede da parte di Johnson Matthey la fornitura a Plug Power di componenti per le celle come catalizzatori, membrane e membrane rivestite di catalizzatore.

Per il 2022 previsti ricavi in crescita del 51%


Le due aziende co-investiranno in quello che dovrebbe essere il più grande impianto di produzione di membrane rivestite di catalizzatore (CCM) a livello globale. L’impianto sarà costruito negli Stati Uniti e probabilmente inizierà la produzione nel 2025. “Questa partnership ci aiuterà a rafforzare la nostra catena di approvvigionamento e a sostenere la nostra capacità di soddisfare la crescente domanda di celle a combustibile ed elettrolizzatori”, ha dichiarato Andy Marsh, CEO di Plug.
Il consensus degli analisti si aspetta che il bilancio Plug Power dell’intero 2022 si chiuda con una crescita dei ricavi del 51% a 759 milioni di dollari e una perdita di 630 milioni. L’ultima riga del bilancio resta il punto dolente di questa società, che ha chiuso in rosso tutti gli esercizi dal 2017 al 2021 accumulando in cinque anni una perdita complessiva di 1,3 miliardi di dollari. 
Dopo i forti incentivi decisi dal governo americano all’utilizzo dell’idrogeno, nessun analista pensa che le perdite siano un elemento discriminante per valutare Plug Power: quello che conta è la prospettiva di crescita. 
Per il 2023 l'azienda prevede un fatturato di 1,4 miliardi di dollari (+69%) e una continua espansione dei margini. L'azienda ha inoltre confermato le sue previsioni di fatturato a lungo termine di 5 miliardi di dollari per il 2026 e di 20 miliardi di dollari per il 2030.
Manav Gupta, analista di Ubs,  ritiene che l’incentivo fiscale sulla produzione di idrogeno verde recentemente approvato negli Stati Uniti (un credito d'imposta di 3 dollari per kg di idrogeno) rappresenti un “game changer”, un cambiamento radicale delle regole del gioco. Gupta vede in prospettiva una forte crescita dei ricavi di Plug Power per le vendite di elettrolizzatori, che nel 2025 potrebbero arrivare a valere  900 milioni di dollari.

Ubs: aziende in fila per acquistare elettrolizzatori.


Come sottolinea Gupta, i prossimi tre anni potrebbero vedere Plug Power impegnata nella realizzazione di forti investimenti, con spese in conto capitale superiori alla liquidità realizzata con la sua attività. Sarà un problema finanziare gli investimenti? No, dice l’analista di Ubs, perché contemporaneamente cresceranno a ritmo fortissimo i clienti di Plug Power.
Al prezzo attuale di 17,89 dollari Plug Power capitalizza 10,4 miliardi di dollari. La società attualmente ha una posizione finanziaria positiva per 1,4 miliardi di dollari. Il rapporto fra Valore d’impresa (EV) e il fatturato previsto del 2023 è di 7,5 volte, molto meno del rapporto EV/fatturato che caratterizzava Tesla (NASDAQ:TSLA) negli anni 2020 e 2021 (20 volte), quando già la società di Musk produceva utili.
Su 31 analisti che coprono il titolo PlugPower, 23 raccomandano di comprare le azioni e la media dei target price è 27 dollari (upside del 52%).

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