Trimestrali NVDA: perché la nostra strategia IA continua a tenere le azioni NvidiaApprofondisci

Premi fino al 10,26% con certificate su Nasdaq, Euro Stoxx 50 e Large cap cinesi

Pubblicato 04.09.2023, 09:41
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Il certificate di Marex con Isin IT0006758590 su Euro Stoxx 50®, Ishares China Large Cap ETF e NASDAQ 100 stacca premi trimestrali con memoria del 2,563% (10,252% annuo) se nessuno dei sottostanti sarà crollato alle date di valutazione del 40% dal livello iniziale.
Le cedole godono dell'effetto memoria per recuperare eventuali premi trimestrali non staccati. Rimborso anticipato dal sesto mese, durata tre anni. A scadenza protezione del capitale fino a cali del 40% dei sottostanti dal livello iniziale.

Tassi di interesse, i sentieri di Fed e Bce si allontanano

Per Christine Lagarde e Jerome Powell l’aria fine e il meraviglioso cielo stellato di Jackson Hole, prestigiosa località turistica a 1.900 metri di altitudine nello Stato del Wyoming, sono ormai solo un bellissimo ricordo. I due banchieri centrali lo hanno ammirato insieme nelle notti tra il 24 e il 26 agosto e hanno tratto l’ispirazione per diffondere un’immagine poetica piuttosto inconsueta del loro lavoro: ci orienteremo guardando le stelle, hanno detto, intendendo per stelle i dati macroeconomici che tutti i giorni arrivano sulle loro scrivanie.
Il guaio è che nei cieli di Washington e di Francoforte, pur essendo entrambi nell’emisfero Nord, non compaiono le stesse stelle. Mentre il presidente della Fed, Jerome Powell, deve ragionare con i recentissimi segnali di rallentamento dell’economia americana, la presidente della Bce si trova un’inflazione europea ancora elevata al 5,3%. Sintetizzando il quadro in maniera brutale, questo può volere dire che mentre negli Usa si avvicina il momento in cui i tassi di interesse inizieranno a scendere, in Europa si rafforza la prospettiva di nuovi rialzi.

Il certificate IT0006758590: equilibrio per navigare nell’incertezza

Con una confusione così accentuata sotto i cieli, per gli investitori la situazione è tutt’altro che eccellente. Per l’investitore che si pone l’obiettivo di battere l’inflazione nel medio periodo, la fine della sintonia fra le due banche centrali più importanti del pianeta apre scenari di grande incertezza, acuita anche dalle difficoltà dell’economia cinese.
E’ in un quadro di questo tipo che diventa molto attraente uno strumento d’investimento equilibrato come il certificate di Marex Phoenix Memory Autocall con Isin IT0006758590 che investe su tre sottostanti: l’indice europeo Euro Stoxx 50, l’indice Nasdaq 100 e l’Etf Ishares China Large Cap. Quest’ultimo traccia un indice composto da circa 50 società cinesi di grande capitalizzazione quotate alla Borsa di Hong Kong.

Bonus trimestrali del 2,56%, pari a un rendimento annuo del 10,2%

Il prodotto è appena stato emesso (24 agosto) a un valore nominale di 1.000 euro, ha durata tre anni e paga ogni trimestre un bonus condizionato del 2,563%, per un rendimento medio annuo del 10,252%. Viaggiamo quindi su un rendimento potenziale che è quasi il doppio dell’attuale inflazione italiana.

Barriera al 60% per le cedole e per la protezione del capitale

La condizione per il pagamento delle cedole è il rispetto di una barriera posta al 60% dei Valori iniziali. Quindi, occorre che alle date previste per la rilevazione trimestrale tutti e tre i sottostanti quotino allo stesso livello o al di sopra della barriera. In altre parole, nessuno dei sottostanti deve accusare una perdita superiore al 40% dal Valore iniziale.

Prezzo sulla pari ma sottostanti sopra il livello inziale

Ad oggi il certificate quota sulla parità ma con tutti i sottostanti sopra al livello iniziale, ottima performance per l’indice cinese che guadagna il 7,5% dal fixing. Bene anche il Nasdaq a +4,15%.
Di seguito una tabella con i livelli di riferimento del certificate


Effetto memoria e rimborso anticipato


I premi si caratterizzano per l’effetto memoria, per cui se a una data di osservazione non ci fossero le condizioni per il pagamento la cedola verrà accantonata e sarà corrisposta alla prima scadenza successiva in cui tutti e tre i sottostanti rispetteranno la barriera.
La stessa barriera al 60% giocherà alla scadenza a difesa del capitale investito. Infatti, il certificate con Isin IT0006758590 sarà rimborsato nell’agosto 2026 al valore nominale di 1.000 euro anche se le quotazioni dei sottostanti nel frattempo dovessero essere scese rispetto ai Valori iniziali: la protezione funziona fino a un ribasso massimo del 40%. Nel caso di un ribasso del 40% o maggiore l’investitore avrà una perdita proporzionale alla performance del peggiore dei sottostanti.
Una barriera del 40% su un indice è davvero molto protettiva essendo gli indici caratterizzati da meno volatilità delle azioni perché la loro performance deriva dal mix di andamenti anche contrastanti dei titoli al loro interno.
Per il certificate IT0006758590 c’è anche la possibilità del rimborso anticipato (autocall) che scatterà a partire dalla data di osservazione del 22 febbraio 2024 (e verrà mantenuta in tutte le successive scadenze trimestrali) se tutti e tre sottostanti avranno quotazioni superiori ai Valori iniziali. Con il rimborso anticipato l’investitore riceve l’ultimo premio, gli eventuali premi non pagati e accantonati in memoria, e viene rimborsato al valore nominale del certificate (1.000 euro). Da quel momento l’investimento si chiude e nessun premio verrà più pagato.

Alla scadenza finale possibili tre scenari

Se il certificate non sarà stato ritirato anticipatamente, alla scadenza finale del 24 agosto 2026 per l’investitore ci saranno tre possibili scenari.

  • Se tutti e tre i sottostanti quoteranno al di sopra della barriera il certificate verrà rimborsato al 100% del Valore nominale (1.000 euro) e l’investitore incasserà l’ultimo premio e gli eventuali premi non pagati e accantonati in memoria.
  • Se anche solo uno dei tre sottostanti quoterà sotto la barriera, all’investitore non verranno pagati né l’ultimo premio, né gli eventuali premi accantonati in memoria. Il certificate verrà rimborsato in proporzione alla performance del peggiore dei sottostanti. Ipotizziamo che il peggiore accusi un ribasso del 45% dal Valore iniziale: il rimborso avverrà al 55% del Valore nominale del prodotto, cioè a 550 euro.
  • La terza ipotesi, a dire il vero piuttosto difficile, è che alla scadenza finale il peggiore dei tre sottostanti quoti esattamente al livello della barriera. Il rimborso del prodotto avverrà al 60% del valore nominale (600 euro), ma l’investitore riceverà l’ultimo premio e gli eventuali premi non pagati e accantonati in memoria.


Nasdaq, epicentro della rivoluzione dell’AI generativa


Questo certificate, quindi, offre un rendimento potenziale annuo del 10,2% a condizione che in tre anni né il Nasdaq 100, né l’Euro Stoxx 50 né la Borsa cinese (l’Etf Ishares China Large Cap) perdano il 40% o più.
Partiamo dal Nasdaq. Come abbiamo detto, gli ultimi dati macro Usa hanno confermato il raffreddamento dell'economia. Pochi giorni fa ha stupito la caduta del numero dei nuovi occupati nel solo settore privato, che si è più che dimezzata in agosto a +177.000, da +371.000 del mese precedente. Il calo è superiore alle stime degli economisti (195.000) e rappresenta il dato più basso da sette mesi. A questo si aggiunge il dato del Pil del secondo trimestre, cresciuto del 2,10%, molto meno del 2,4% stimato dagli economisti. Il rallentamento del Pil si spiega in parte con la frenata dei consumi che nel secondo trimestre sono saliti soltanto dell’1,7%, contro una media delle previsioni che li indicava in crescita dell’1,8%.
Dopo questi dati, tutto lascia pensare che la Fed sarà portata a una visione più da colomba per evitare una brusca frenata dell’economia americana. Tassi che non salgono più sono una buona notizia per il settore tech, che per la sua spiccata propensione alla crescita soffre più di altri settori dell’alto costo del denaro.
Il Nasdaq 100 è salito dall’inizio dell’anno del 42%, in 12 mesi del 26% ed è raddoppiato negli ultimi cinque anni. E’ possibile che fra tre anni valga il 40% in meno di adesso? Possibile sì, ma decisamente poco probabile, sia perché parliamo di un indice sia per l’effetto inflazione ma soprattutto considerando la nuova rivoluzione tecnologica in corso, quella dell’intelligenza artificiale generativa. Tutti parlano di Nvidia, ma le imprese coinvolte sono centinaia e la diffusione dell’innovazione sarà sempre più pervasiva nelle aziende e negli uffici pubblici. Se c’è un luogo fisico, o digitale, che può rappresentare l’epicentro di questa rivoluzione tecnologica, è proprio il Nasdaq.

Europa alle prese con un’inflazione che non scende

Anche per il mercato azionario europeo, sintetizzato nell’indice Euro Stoxx 50, le 50 maggiori società europee, le principali incertezze riguardano le prossime decisioni della Banca centrale europea. Le indicazioni arrivate nei giorni scorsi da Spagna e Germania hanno mostrato che la discesa dell’inflazione in Europa è lievissima e non continua. In agosto, l'inflazione armonizzata UE della Germania è stata del 6,4%, in lieve rallentamento dal +6,5% di luglio, ma il consensus indicava 6,3%. Anche in Francia ad agosto l’inflazione è risultata più alta del previsto, con l’indice cresciuto del 5,7% rispetto a una media delle previsioni del 5,4%. Con questi numeri non è da escludere che la Bce, al contrario della Fed, prosegua sulla strada del rialzo dei tassi. La media europea si è attestata al 5,3%, meno del 5,5% stimato ma comunque molto alta.
Inflazione alta e crescita modesta rischiano di tenere invischiati i mercati in un quadro incerto e volatile. L’indice Euro Stoxx 50 è salito dall’inizio dell’anno del 12% e del 23% negli ultimi 12 mesi. Le elezioni europee del 2024 rappresentano un altro grande elemento di incertezza. Investire oggi direttamente nelle blue chip europee comporta un rischio consistente che il certificate con Isin IT0006758590 rende pienamente accettabile grazie al rendimento potenziale del 10,2% e alla protezione rappresentata dalla barriera al 60%.

In Cina il governo punta sul rilancio della Borsa

E se la Cina invece di essere un problema diventasse una soluzione? Il mancato decollo dell’economia cinese dopo la cancellazione della politica Zero Covid ha diffuso delusione fra gli investitori. Negli ultimi mesi il deflusso di capitali occidentali dal mercato finanziario cinese ha raggiunto livelli che hanno allarmato le autorità di Pechino, che pochi giorni fa hanno annunciato incentivi per sostenere gli investimenti in Borsa. E non si tratta delle uniche novità. Secondo indiscrezioni di Reuters e Bloomberg le maggiori banche cinesi si starebbero preparando a tagliare i tassi di interesse sui mutui e ad abbassare al contempo la remunerazione dei depositi. Il provvedimento riguarda una buona parte dei 38.600 miliardi di yuan (5.300 miliardi di dollari) di mutui in essere, in particolare, quelli sulla prima casa. Il provvedimento dovrebbe dare alle famiglie più spazio per i consumi e dovrebbe incentivare l’investimento in azioni.
Pochi giorni fa Pictet Asset Management ha diffuso un report in cui ribadisce l’importanza della Cina per l’investitore senza fretta: nel medio termine, infatti, la seconda economia del pianeta, sarà “fondamentale in un portafoglio diversificato; il suo grande mercato interno le consente di elaborare politiche su misura non correlate agli sviluppi del resto del mondo”.
Secondo Pictet, azioni ed obbligazioni cinesi sono da tenere in considerazione per queste ragioni: “Il turismo interno è ora superiore a quello pre-Covid e il turismo in uscita è tornato a oltre il 50% dei livelli del 2019, il settore dei servizi in generale sta resistendo bene e gli investimenti pubblici sono forti. Le autorità cinesi hanno ridotto i tassi di interesse e sostenuto il settore immobiliare”.

Idea di investimento

“Gli indici non falliscono mai”. Con questa semplice intuizione John Bogle è diventato miliardario. Vanguard, la società da lui fondata nel 1975 oggi gestisce 8 trilioni di dollari in Etf, in un continuo testa a testa per il primato mondiale con BlackRock (NYSE:BLK).
Bogle ha iniziato la sua fortuna vendendo prodotti a basso costo e in grado di replicare i principali indici di Borsa. “L’immortalità” di un indice, secondo Bogle, è legata al continuo ricambio all'interno del paniere dei titoli che lo compongono, dove società con business in declino vengono sostituite da nuove aziende emergenti. Un altro punto di forza di un indice risiede nella sua diversificazione con componenti che possono registrare performance opposte e ridurre dunque lo sbalzo di valore dell’indice.
Il risultato è ormai noto a tutti, nel lungo periodo il 98% dei fondi gestiti non batte l’indice di riferimento (se a questo contiamo i dividendi reinvestiti).
Il certificate di Marex offre la possibilità di un flusso di premi elevato, oltre il 10% l’anno per i prossimi tre anni anche in un contesto di mercato incerto, ovvero fino a un calo del peggiore dei tre indici del 40% dal livello iniziale. Guardando il comportamento degli indici in passato, un crollo tale si potrebbe verificare in uno scenario quasi catastrofico .


Attenzione: Il Certificate IT0006758590 è soggetto ad un livello di rischio pari a 5 su una scala da 1 a 7.

Ricordiamo che investire in certificati espone l’investitore al rischio fallimento dell’emittente e a quello di azzeramento di un sottostante, casi che possono comportare la perdita dell’intero investimento.
Marex Financial gode di un buon rating:

  • BBB da parte di S&P


I potenziali rendimenti indicati sono sempre al lordo della tassazione.
Prima di ogni investimento leggere sempre tutti i documenti scaricabili dalla pagina del prodotto dell’emittente.
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