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Previsioni sull’inflazione: abbiamo visto il picco?

Pubblicato 05.12.2022, 17:35
US500
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Venerdì, gli investitori hanno dato di matto quando il report sull’occupazione ha rivelato non solo una crescita lievemente maggiore del previsto dei nuovi posti di lavoro, ma anche una forte delusione per quanto riguarda la media dei compensi orari (AHE), nonché una grossa revisione al rialzo per i mesi precedenti.

Prima cosa: se considerate dei dati economici che vengono rivisti in modo drastico e frequente, non dovreste prendere decisioni importanti basandovi su di essi.

Average Hourly Earnings YoY

Fonte: Bloomberg

La scorsa settimana è stato pubblicato anche l’indice sui prezzi delle case S&P Case-Shiller.

Median Price New Homes Sold

Fonte: Bloomberg

Il dato sul prezzo medio delle vendite di case nuove è molto più volatile di quello delle case esistenti, e ci sono molte più case “esistenti” che “nuove”, quindi tendo a basarmi di più sul dato sulle case esistenti. Il punto è che non c’è un collasso evidente.

Facciamo un passo indietro …

Sì, l’inflazione ha raggiunto il picco.

E la buona notizia è che la crescita del denaro appare in stabilizzazione. Parte del merito dovrebbe andare alla Fed. Ricordiamoci che l’attuale politica monetaria è un esperimento: la banca centrale non ha mai provato a rallentare l’inflazione solo con degli aumenti dei tassi, senza limitare la quantità di riserve. Può anche avere dei modelli straordinari, ma è una cosa mai provata prima. Quindi, se riuscirà non solo a far scendere l’inflazione, ma anche a riportarla al 2%, meriterà i complimenti. Personalmente, penso che ci siano abbastanza motivi per essere scettici sui modelli della banca, ma sospenderò il giudizio fino a quando non arriveremo al 2%.

E non penso che ci arriveremo tanto presto.

Ecco il quadro generale

Tra dicembre 1992 e dicembre 2019, la M2 è cresciuta complessivamente del 347% (5,71% all’anno). Il PIL reale è aumentato del 95,3% (2,51% annuo), e il livello di prezzo (usando l’IPC) è salito dell’81,1% (2,22% annuo). Per definizione, la somma delle variazioni del PIL e del livello di prezzo, 4,74% all’anno, è approssimativamente uguale alla somma delle variazioni della massa monetaria e della velocità monetaria; quindi sappiamo che la differenza è V in calo (M2 pari a +5,71%, più del 4,74%).

Il calo della velocità del denaro ha reso possibile il buon esito di una crescita del 2,5% e di un’inflazione del 2,25, data la crescita del denaro del 5,7%. Se V fosse invece rimasta costante, non avremmo avuto una crescita del 3,5%, non sarebbe stato possibile. Avremmo avuto più inflazione. Quindi, siamo stati fortunati col calo di V.

Ed è stato un colpo di fortuna unico. Da qui in avanti, M2 non potrà crescere più velocemente del 2,5%+2%=4,5% se si vuole un’inflazione stabile, e forse anche meno dal momento che i trend di globalizzazione e demografici si stanno invertendo. Questo è il quadro generale sul lungo termine.

Sul breve termine: dalla fine del 2019, M2 segna +40,4%, PIL +4,3% (totale, non annuo), e i prezzi +15,5%. Questo coincide con (o ha causato?) un enorme calo della velocità del denaro…Che si sta correggendo.

Quindi, secondo me, il cammino dell’inflazione da qui sarà così: un’inflazione stabilmente alta per qualche anno (ottimisticamente al 4%) che diventerà più bassa, ad un livello che comunque sembrerà alto rispetto a quello a cui eravamo abituati nell’ultimo quarto di secolo. Diciamo, intorno al 3,5%. Come ho detto, se la Fed farà un atterraggio perfetto, e sceglierà una crescita del denaro in futuro più bassa di quella che preferirebbe, allora questo non dovrà succedere. Ma, perché succeda, dovranno esserci anche meno crolli economici/finanziari che “richiedono” interventi di politica monetaria che implicano praticamente sempre molto più denaro.

Ed ecco il punto: una crescita del denaro più lenta probabilmente implica che saranno probabili più crolli. Mhmm.

Nota: La mia società e/o i fondi e i conti che gestiamo hanno posizioni su bond indicizzati sull’inflazione e varie materie prime e future finanziari, nonché ETF, che potrebbero essere citati nei miei articoli.

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