Due giorni di sell-off: svendite su tutti i listini senza distinzioni tra settore e settore o area geografica, con i beni rifugio che abdicano al loro ruolo, giù oro e bitcoin mentre il greggio è più forte che mai. Cosa sta succedendo ai mercati? La fotografia dell’oggi ci sta dicendo che il mercato inizia a prezzare una recessione alle porte ma non è solo questo.
Il grafico sotto mostra l’appiattimento della curva dei rendimenti Usa (per capire meglio cosa questo significa, vi consigliamo di guardare il video dove spieghiamo meglio il concetto. In breve il mercato sta prezzando una recessione tra 15-18 mesi e un taglio dei tassi dopo questa fase. Per cui nel lungo periodo stima tassi inferiori nel breve chiede maggiore premio per il rischio.
La normalità prevede che se “voglio convincere qualcuno” a prestarmi soldi in un arco temporale lungo (10 anni) dovrò offrirgli un rendimento maggiore rispetto a un prestito di due anni. In un arco lungo le variabili che potrebbero portare al non rimborso del prestito sono in genere maggiori rispetto ai due anni.
Ma perché non funzionano più le stanze di compensazione quando un calo dell’equity corrispondeva un rialzo dei bond, o ci si rifugiava negli asset rifugio, oro, yen e bund.
Per capire meglio la situazione, per una volta, non bisogna guardare solo avanti. Ma voltarsi indietro per vedere da dove siamo arrivati. Sono anni che le banche centrali immettono liquidità sul mercato. E’ come se in una vasca da bagno, con poggiati sullo sfondo asset che galleggiano, bond, equity, valute, oro, metteteci anche le crypto, le banche centrali hanno riversato per anni liquidità. Tutti gli asset sono saliti,
hanno aumentato di valore, insieme senza distinzione. Ora che le banche centrali tolgono il tappo alla vasca e drenano liquidità, tutti gli asset scendono, all’unisono e addio stanze di compensazione.
Il grafico sotto mostra il bilancio della Fed arrivato a ridosso dei 9 mila miliardi di dollari.
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