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Qualcosa di più di una stretta di mano... ma...

Pubblicato 03.12.2018, 09:07
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Lunedì 3 Dicembre 2018

Trump e Xi

Stretta di Mano+

“Handshake+”è una sintesi calzante di quanto emerso dall’attesa cena argentina avente Trump e Xi come commensali eccellenti (delegazioni di 8 elementi per parte). Come sempre in questi casi le dichiarazioni sono state sufficientemente vaghee non univoche nella presentazione domestica da partedelle due fazioni(si vada il box sotto)da alimentare interpretazionipositivee negativesulla reale portata degli accordi raggiunti. Credo si possa comunque dire che l’esito dell’incontro sia stato moderatamente migliore dell’aspettativa mediadel mercato nel suo generare un risultato temporalmente quantificabile:una tregua temporaneadi 90 giorni, che allontana lo spettro di unanuova tornata di dazi (sui 267 bio USD rimanenti di import dalla Cina non ancora sanzionati)e allunga di almeno due mesi, fino a fine febbraio, la minaccia di aumento (dal 10% al 25%) dell’imposizione tariffaria sui 250 bio di importazioni annunciata asettembre, e la volontà (dichiarata) di risiedersi a un tavolo per provare ad appianare le divergenze strutturali.

ANZ Bank

US STATEMENT: https://www.whitehouse.gov/briefings-statements/statement-press-secretary-regarding-presidents-working-dinner-china/

CHINA STATEMENT: https://www.fmprc.gov.cn/web/wjbzhd/t1618091.shtml (lo statement è diverso,come evidenziato in tabella...ma dovete fidarvi ;-)

La domanda interessante diventa ovviamente quanto può essere probabile che in questo lasso di tempo (90 giorni) la due nazioni sia effettivamente in grado di varare, anche solo a grandi linee, un accordo di massima su temi riguardo ai quali la divergenza è assai forte e non ci sono ancora individuabili modalità concrete con cui una effettivo riavvicinamento potrebbe avvenire: trasferimento tecnologico ‘forzato’, protezione della proprietà intellettuale, barriere qualitative (non tariffarie) al commercio, intrusione e furto cibernetico, il richiesto aumento strutturale diacquisti cinesi di beni (in particolare agricoli) e servizi statunitensi. Continuo a pensare che le probabilità che questo accada non siano molto elevate e che l’evoluzione di lungo periodo rimanga quella di un conflitto permanente ed eventualmente anche in ulteriore deterioramento. Uno degli ostacoli potenziali potrebbe essere la scarsa disponibilità cinese a dare un immagine accomodante a fine febbraio, nell’imminenza dei lavori primaverili per il congresso del Partito. Ci potranno comunque essere degli incentivi tattici per Washington e Pechino a ritardare o frenare un’ulteriore escalation in base agli sviluppi economici (soprattutto cinesi) o finanziari (soprattutto a Wall Street) e questo andrà analizzato strada facendo. Ma sarebbe un errore a mio parere considerare l’esito della cena di Buenos Aires come un cambiamento strutturale delle dinamiche in atto, destinate ad alimentare una ‘guerra fredda’ tra questi due paesi che ci accompagnerà per lungo tempoe avrà esiti al momento imprevedibili.

US Trade Balance With China

Un trend non facile da invertire...

A questo punto la reazione del mercato diventa più interessante del tentativo di prevedere l’esito di 90 giorni di negoziazione. Un esito che rimarrà probabilmente imperscrutabile per qualche settimanaancora. L’apertura asiatica è stata efficiente nel catturare l’esito oggettivamente migliore, rispetto ad un’aspettativa mediana,che l’ufficializzazionedi unatregua temporanea puòrappresentare. Il +1.5% delil future del S&P 500 (appena sopra 2800 dopo una chiusura già brillante di settimana a 2758), il +1% circa del AUD/USD(0.7370 da 0.7300) e il USD/CNH riaffacciatosi sotto 6.9000 per la prima volta da un mese a questa parte, rappresentano la coerente fotografia di unmercato che in camera una seconda notizia positiva dopo le parole morbide di Powell (oalmeno interpretatecome tali) all’Economic Club di New York.In particolare l’S&P 500 ha saltato a piedi pari (per l’ennesima volta nelle ultime settimane) la media mobile a 200 giorni e si trova ora nuovamente ad affrontare la media a 100 giorni che, con ben maggiore successo, ha contenuto i più recenti tentativi di rimbalzo, a metà ottobre dopo il primo crollo del 10 ottobre e dopo le elezioni di metà mandato a novembre. Credo che la positività portata dall’accoppiata Powell-Trump (Xi) rappresenti un’ottima occasione di uscita dallungo tattico che avevamo segnalato come una buona opportunità solo una settimana fa (a fronte della più che dignitosa tenuta dell’area di supporto 2620-30). Sinceramente non riesco proprio a farmi tentare dal consenso che vede arrivareun rituale ‘rally di fine anno’ e con un pragmatico alleggerimento dei portafogli mi ripropongo di monitorare con attenzione questa fase tecnicamente interessante nonché di valutare la reazione del mercato in queste sessioni di somatizzazione degli eventi di Buenos Aires.

S&P500 future

Asia. La sessione notturna ha sostanzialmente consolidato i ‘gap’di aperturache abbiamo già ricordato con le piazze del Pacifico in comprensibile spolvero (Nikkei +1.1%, Hang Seng +2.4%, Shanghai Composite +2.7%) dovendo anche mettersi in pari con la positiva sessione occidentale di venerdì. Da segnalare un robusto rimbalzo del greggio (oltre 5% per WTI e Brent) che, oltre algenerale contesto ‘risk-on’, ha potuto sfruttare le dichiarazioni di disponibilità a prolungare l’accordo di controllo della produzione da parte dei delegati russi e sauditi presenti al G20 anche se ancora nessuna indiscrezione è emersa sull’’entità di eventuali tagli da annunciare a Vienna tra qualche giorno. La ciliegina sulla torta (per il petrolio) è arrivata con la notizia di tagli alla produzione che verranno effettuati dalla regione canadese dell’Alberta. Il dollaro ha perso terreno soprattutto nei confronti delle valute high-betacon le monete di paesi produttori di greggio in particolare evidenza (CAD, MXN, RUB, NOK) oltre ai soliti noti in grado di beneficiare delle periodiche distensioni tra US e Cina (AUD, NZD, valute emergenti asiatiche). La salita dei rendimenti US, (+6bp a 3.04% il 10Y) è indubbiamente inusuale per gli orari notturni ma assolutamente coerentecon i significativi movimenti delle altre asset class.

WTI

Italia.I titoli sulla stampa locale dovrebbero fornire terreno fertile per flussi in acquisto sui nostri mercati: ITALY NEGOTIATING FOR WIDER MARGINS ON INVESTMENTS: MESSAGGERO/ ITALY PM CONTE PREPARING FOR DEFICIT 1.9%-2.0%: MESSAGGERO/ ITALY PM CONTE TO NEGOTIATE WITH EU ON BUDGET, NOT TRIA: STAMPA.

Un’intensa settimana entrante. Anche senza l’incontro Trump-Xi da assorbire l’agenda sarebbe risultata interessante e piena. Sul fronte dei dati macro si parte già oggi con la pletora dei PMI manifatturieri per il mese di novembre che saranno seguiti mercoledì dalle rilevazioni non-manifatturiere (servizi). Il piatto forte arriverà poi venerdì con i Payrolls americani con i salari medi orari sotto i riflettori. Anche la politica monetaria ufficiale fornirà parecchi spunti in attesa delle riunioni di ECB (giovedì 13) e Fed (mercoledì 19) nelle settimane successive. Jerome Powell tornerà davanti alle telecamere nella sua audizione semestrale al Congresso (mercoledì). Si riuniranno inoltre la Reserve Bank of Australia (martedì, attesa per tassi invariati a 1.50%) e la Bank of Canada (mercoledì, attesa per tassi invariati a 1.75%). Da non dimenticare l’importante riunione OPEC+ (inclusa la Russia) a Vienna, fissata per giovedì 6 dicembre. Buona settimana.

Il desk rimane come sempre a disposizione per ulteriori approfondimenti.

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