Come ampiamente previsto, la RBA ha mantenuto invariato il tasso di riferimento (OCR) al minimo storico dell’1,5%.
Ciò nonostante, l’aussie ha ottenuto richieste migliori dopo la diffusione del comunicato del governatore Philip Lowe.
L’AUD/USD è salito a 0,7235 durante la seduta asiatica, per poi scendere rapidamente sotto il prezzo d’apertura odierno pari a 0,7214.
Nel complesso, il comunicato non è cambiato granché, la banca centrale ha mantenuto il suo giudizio positivo sulla crescita economica e prevede un tasso di crescita leggermente superiore al 3% per il 2018 e il 2019.
L’istituzione monetaria continua anche a essere preoccupata per le prospettive dei consumi delle famiglie, i cui redditi crescono lentamente, a fronte di livelli di indebitamento elevati.
Per quanto riguarda l’inflazione, il governatore Lowe ha mantenuto la sua previsione, pari all’1,75% per il 2018.
L’inflazione dovrebbe però accelerare nel 2019 e nel 2020 (tutt’e due del 2,25% a/a).
Infine, le prospettive per il mercato del lavoro rimangono positive.
In avvio di seduta in Europa, l’AUD/USD ha ripreso a calare, sulla scia di un diffuso rally dell’USD legato alle continue apprensioni per la guerra commerciale.
L’aussie ha ceduto lo 0,55%, scendendo a $1,1563, mentre l’Indice del Dollaro è salito dello 0,38%, a 95,50 punti.
Come nelle ultime settimane, gli sviluppi geopolitici e le tensioni dovute alla guerra commerciale fra gli USA e la Cina, nonché i negoziati in corso fra USA e Canada per rivedere il NAFTA, rimarranno i principali catalizzatori sul mercato forex.
Per il momento, sviluppi locali e dati economici interni rimarranno in secondo piano.