Crollo o correzione dei mercati? In ogni caso, ecco cosa fare adessoVedi i sopravvalutati

Ringraziamento: prevedibili negoziazioni scarse sul mercato

Pubblicato 26.11.2015, 10:54
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Market Brief

Fatta eccezione per il dollaro australiano, durante la seduta asiatica i volumi di scambio sono stati davvero risibili, in vista dell’odierna chiusura per la festività del Ringraziamento. L’EUR/USD si è mosso in una fascia di 10 pip, fra 1,0615 e 1,0625. Anche la coppia GBP/USD si è mossa lateralmente, fra 1,5115 e 1,5131. Oggi, inoltre, ci sono pochi appuntamenti in calendario.

A Sydney, l’AUD/USD ha ceduto lo 0,60% per la delusione generata dalla spesa privata in capitale, che nel terzo trimestre si è contratta di un altro 9,2% t/t, dopo essere diminuita del 4,4% in quello precedente; la spesa per gli investimenti delle società minerarie è calata molto più del previsto. Sembra, tuttavia, che il contesto di tassi d’interesse bassi stia dando un certo impulso ai settori non legati alle materie prime.

Tornando brevemente agli eventi principali di ieri, ancora una volta i dati USA hanno dipinto un quadro a tinte contrastanti della principale economia mondiale. A ottobre, i redditi personali sono cresciuti dello 0,4% m/m (in linea con le attese), in rialzo rispetto allo 0,2% (dato rivisto al rialzo) del mese precedente, invece le spese personali sono rimaste piatte rispetto al rilevamento precedente, attestandosi allo 0,1% m/m, a fronte della previsione media pari allo 0,3%.

Dopo la debolezza emersa dall’indice sulla fiducia dei consumatori pubblicato martedì, anche questo dato segnala che le famiglie americane sono ancora preoccupate per il futuro e preferiscono mettere da parte i risparmi derivanti dal basso prezzo dell’energia.

Le prime stime hanno mostrato un balzo del 3% degli ordini di beni durevoli a ottobre, invece gli economisti avevano previsto un aumento dell’1,7% m/m. L’industria dei trasporti ha dato un forte impulso all’indicatore; infatti, al netto dei trasporti, l’indice è cresciuto dello 0,5% m/m rispetto allo 0,3% previsto. Infine, e forse questo è l’aspetto più importante, le pressioni sull’inflazione sono di nuove dimesse.

A ottobre, l’indice sull’inflazione preferito dalla Fed è rimasto sconsolatamente piatto, attestandosi all’1,3% a/a (PCE core). Tuttavia, gli operatori fanno orecchie da mercante e preferiscono scommettere sul decollo dei tassi alla prossima riunione della Federal Reserve a dicembre. La probabilità di un rialzo del tasso a dicembre ha superato il 70%, un mese fa il mercato scontava una probabilità del 10%.

In Brasile, ieri la BCB ha lasciato invariato al 14,25% il tasso di riferimento, nonostante l’inflazione rampante. Dall’ultimo sondaggio economico della banca centrale emerge che le aspettative d’inflazione non sono ancorate, infatti si prevede che essa raggiungerà il 10,33% entro la fine dell’anno e il 6,64% entro la fine del 2016. Ciò nonostante, pare che la BCB sia disposta ad adottare un approccio equilibrato nella sua lotta contro l’inflazione per limitare i danni all’economia. L’USD/BRL rimane all’interno del canale discendente e al momento si aggira intorno a 3,75. Si osserva un forte supporto intorno a 3,4358.

Oggi gli operatori monitoreranno l’IPP in Sudafrica; l’indice GfK sulla fiducia dei consumatori in Germania; le partite correnti e gli investimenti diretti esteri in Brasile.

Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd

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