Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
Ci siamo: la riforma fiscale USA ha scavalcato l’ostacolo del Senato e il dollaro sembra trarne subito giovamento.
Ma forse è bene fare un passo indietro, perché la giornata di venerdì è stata quanto meno volatile.
Per quale motivo? Quando si è appreso che Michael Flynn avrebbe dichiarato la propria colpevolezza in merito alla vicenda “Russiagate”, gli investitori hanno sganciato il biglietto verde e l’equity, rivolgendosi ai beni rifugio (oro, yen e buoni del tesoro tutti al rialzo). Ma chi pensava, o magari sperava, in un’inversione di tendenza è rimasto deluso. A fine giornata il movimento era stato quasi totalmente riassorbito.
Dopo l’approvazione della riforma fiscale tori del dollaro sono tornati in sella: il rendimento del Treasury a 10 anni è balzato nuovamente al di sopra del 2,40%, mettendo pressione sullo yen e sull’oro.
Anche i titoli azionari hanno spinto verso l’alto, con volatilità in crescita: il Dow Jones è balzato letteralmente sulle montagne russe, con un viaggio di andata e ritorno di circa 700 punti.
Nel frattempo i futures di Wall Street sembrano suggerire forti rialzi in questo avvio di settimana.
Venendo all’Europa, oggi riprenderanno le trattative sulla Brexit: il Primo Ministro del Regno Unito Theresa May incontrerà i leader dell'UE con più ottimismo da entrambe le parti e si sperano che si possano compiere importanti progressi.
Wall Street chiudeva le contrattazioni del venerdì con l’SP 500 in calo dello 0,2%, i mercati asiatici sono apparsi contrastati (il Nikkei -0,5%) mentre gli europei denotano un cauto ottimismo.
Sul fronte forex segnaliamo un Dollaro forte, la sola divisa che sembra tenere è la sterlina dove si percepisce l’ottimismo sulla questione Brexit.
Per quanto riguarda le materie prime, l’Oro risente della ritrovata vigoria del biglietto verde, mentre il petrolio ha perso qualcosa ed ora si mostra in fase di consolidamento.
Sul fronte macro economico alle 10:30 leggeremo il dato UK inerente il PMI delle costruzioni, per il quale ci si attende un lieve aumento a 51,0 (dai 50,8 punti del mese scorso), ma considerando che gli immobili rappresentano solo il 7% dell'economia britannica l'impatto dovrebbe essere minimo.
Nel pomeriggio avremo il dato sugli ordini di fabbrica statunitensi, per i quali si prevede con un calo dello 0,4% su base mensile.