Cosa succede se mescoliamo innovazione tecnlogica, euoforia e avidità?
La risposta, nel caso delle criptovalute è quella di una tragica ma a questo punto probabile esplosione di una bolla speculativa alimentata da un gigantesco schema truffaldino.
Partiamo dal 2015 quando nasce la cripto USDT/USD, una valuta digitale che dovrebbe replicare l'andamento del dollaro avendo un'altrettanta riserva di moneta depositata in banca quanti sono i Tether distribuiti sul mercato.
Ad oggi questa riserva dovrebbe ammontare ad oltre 2 miliardi di dollari e nonostante Tether abbia sempre sostenuto di possederli c'è ormai più di una voce che smentirebbe il tutto.
E se a pensar male talvolta si fa bene il fatto che Tether, Friedman (la società di consulenza esterna che avrebbe dovuto verificare il sottostante di Tether) e Bitfinex (Uno dei più grandi exchange al mondo grazie alla quale sarebbe stato facile manipolare il prezzo del Bitcoin) abbiano lo stesso CEO, un certo Jan van der Velde e lo stesso direttore, Phil Potter, lascia ben pochi dubbi sulla natura dello schema architettato.
Grazie alla trasparenza della blockchain accompagnata ad una buona conoscenza informatica si fa presto a verificare e poi capire che ad ogni transazione di Tether su Bitfinex è sempre corrisposto un movimento al rialzo del Bitcoin, peccato solo che i tether in questione, essendo stati creati dal nulla e senza una riserva di dollari sottostante abbiano gonfiato forse più dell'80% un mercato che ad oggi capitalizza più di 200 miliardi di dollari.
La domanda ora è ma quanto vale realmente un bitcoin considerato tutto questo?La risposta è forse a malapena il prezzo dell'elettricità per produrne un'unità, tralasciando che quasi la totalità delle cripto che si erano apprezzate e avevano guadagnato popolarità sulla falsa riga del BTC saranno spazzate via dalla tempesta che si abbatterà qualora le supposizioni sulla truffa di Tether fossero confermate ufficialmente, come sembra.
Lo scoppio della bolla cripto, il cui danno supererà i 500 miliardi non potrà non minare gli equilibri già appesi ad un filo dei mercati americani ed europei, protagonisti anche loro di una possibile nuova bolla dopo quella del 1929 e 1999.
Le premesse per un 2018 burrascoso ci sono tutte, staremo a vedere.