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Settimana importante per il Forex: ecco i 5 motivi

Pubblicato 25.09.2018, 08:25
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Questa settimana sarà davvero importante per il mercato delle valute e nonostante l’avvio in sordina, i range degli scambi aumenteranno e la volatilità aumenterà man mano che la settimana andrà avanti. Intanto il dollaro USA ha chiuso la giornata il salita contro alcune valute e in calo contro altre, ma durante la seduta di New York, gli investitori hanno acquistato soprattutto dollari. Il biglietto verde ha toccato 1,1815 contro l’euro subito dopo l’apertura dei mercati, ma ha chiuso la giornata vicino a 1,1750. Un andamento simile è stato registrato dalla sterlina mentre USD/JPY e USD/CHF si sono staccati dai minimi per chiudere la giornata ai massimi. Questi movimenti non hanno nulla a che vedere con i dati USA, in quanto i report sull’attività manifatturiera di Chicago e Dallas hanno deluso le aspettative. Tuttavia, la prospettiva di un aumento dei tassi da parte della Federal Reserve questa settimana potrebbe aiutare il dollaro.

Detto questo, oltre al vertice FOMC, c’è molto altro da tenere d’occhio questa settimana. Ecco i cinque principali eventi da seguire:

5 Eventi Principali

  1. Vertice FOMC
  2. Fine 3° trimestre
  3. Scadenza del 30 settembre per l’accordo NAFTA
  4. Vertice della RBNZ
  5. Vertice ONU & Interventi della Banca Centrale

I mercati si aspettano un aumento dei tassi da parte della Federal Reserve, ma potrebbe trattarsi di un aumento dai toni rialzisti o ribassisti. L’esito del vertice potrebbe avere un impatto durevole su tutte le principali valute. Tuttavia, allo stesso tempo, visti i massimi raggiunti dalle borse statunitensi questo trimestre, il bilanciamento del portafoglio potrebbe essere negativo per il dollaro.

Potremmo aver assistito ad alcune di questi movimenti già nella prima parte del mese, ma non possiamo escludere la possibilità di ulteriori adeguamenti questa settimana. Inoltre, la Reserve Bank rilascerà il suo annuncio di politica monetaria e come al solito, le previsioni della RBNZ potrebbero avere un effetto importante sul NZD.

I riflettori saranno accesi anche sulle trattative commerciali tra Canada e USA con l’avvicinarsi della scadenza per il raggiungimento dell’accordo NAFTA.

Gli USA volevano chiudere l’accordo entro il 30 settembre per attenersi alla legge che richiede che l’accordo sia disponibile pubblicamente per 60 giorni prima della firma. Il 30 settembre è una data importante in quanto il presidente messicano terminerà il proprio mandato il 1° dicembre e il Presidente Trump desidera che l’accordo venga firmato dall’attuale presidente, non dal prossimo.

Infine, questa settimana si attendono numerose notizie che potrebbero avere delle ripercussioni. È atteso il vertice ONU durante il quale si discuterà degli scambi commerciali. Sono attesi gli interventi del Presidente della Fed Powell, del Presidente della BCE Draghi, del Governatore della BoE Carney e del Governatore della BoC Poloz e, come abbiamo avuto modo di vedere lunedì, i mercati sono molto sensibili alle dichiarazioni delle banche centrali.

Draghi ha fatto schizzare il cambio EUR/USD sopra 1,18 dicendo che c’è una ripresa relativamente forte dell’inflazione sottostante.

Nonostante il cambio sia sceso dai massimi sulla scia della ripresa del dollaro USA, l’euro dovrebbe superare le altre principali valute viste le previsioni della BCE più rosee e i dati più forti. Nonostante le tensioni commerciali, la fiducia delle imprese tedesche è migliorata a settembre, confermando l’aumento della fiducia degli investitori riportato questo mese. Questa settimana è atteso anche l’IPC tedesco, e dopo le dichiarazioni di Draghi, si prevedono dati al rialzo per questo report.

La sterlina invece è in calo per validi motivi.

Non solo il sondaggio sull’andamento dell’industria del CBI è stato negativo a settembre, ma i negoziati sulla Brexit si stanno complicando. Si parla ancora della possibilità che l’accordo venga raggiunto entro novembre, ma non ci sono progressi importanti.

Al contrario, il Segretario per la Brexit Raab e la Premier May hanno dichiarato che terranno duro, e questo ci fa pensare che non intendano piegarsi facilmente alle richieste dell’UE.

Il dollaro australiano e neozelandese hanno chiuso entrambi la giornata in calo, dopo che la Cina ha rifiutato l’invito avanzato dagli USA per riprendere le trattative commerciali.

La morale della favola è che fino ad ora ci sono stati zero sviluppi positivi sulle relazioni commerciali USA-Canada e USA-Cina e nessun miglioramento nei negoziati EU-UK sulla Brexit, dunque regna l’incertezza.

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