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S&P 500: Ecco perché è troppo presto per cantare vittoria

Pubblicato 24.01.2023, 14:56
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  • Dopo un terribile 2022, l’S&P 500 ha iniziato un gennaio positivo
  • Tuttavia, l’indice di riferimento non ha ancora superato la media mobile a 200 giorni
  • Ecco i principali livelli tecnici da tenere d’occhio
  • Malgrado l’aumento della volatilità della settimana scorsa, l’indice S&P 500 rimane in territorio positivo nel 2023. Tuttavia, anche se il contesto macro sembra essere migliorato su alcuni fronti, come ad esempio l’inflazione USA, le pressioni energetiche in Europa e la riduzione delle probabilità di recessione globale, è ancora troppo presto per cantare la vittoria.

    Dunque, mentre i trader iniziano a intravedere una possibile via d’uscita dal mercato negativo dello scorso anno, ecco due fattori da tenere bene a mente quando si fa trading sull’S&P 500:

    1. Non ha ancora superato la media mobile su 200 giorni

    Non ci è riuscito nel marzo 2022, nell’agosto 2022, nel dicembre 2022 e ora nel gennaio 2023. In alcune di queste occasioni, c’è stato un falso breakout in cui il titolo ha iniziato a superare la media, ma alla fine è sceso.

    In alcuni indici europei si è formato un segnale rialzista chiamato golden crossover, ovvero quando la media mobile a 50 giorni incrocia la media mobile a 200 giorni. Nel caso dell’S&P 500, però, il segnale non si è attivato.

    Finché rimarrà al di sopra dei 3.783 punti, non ci saranno problemi. Ma per un rally, deve superare la media mobile a 200 giorni.

    2. Zone di supporto e di resistenza

    Tracciando i livelli di Fibonacci fino al minimo rilevante (ottobre 2022) si ottengono diverse zone che generalmente fungono da obiettivi di rialzo e zone di resistenza.

    La prima zona è stata raggiunta nel novembre 2022 e ha rappresentato il primo obiettivo di rialzo, fungendo anche da resistenza. La seconda zona, o secondo obiettivo di rialzo a medio termine, si trova a 4.150 punti.

    Sentimento degli investitori (AAII)

    • Il sentiment rialzista, vale a dire la previsione di rialzo dei prezzi delle azioni nei prossimi sei mesi, è aumentato di 6,9 punti percentuali, raggiungendo il 31%. Rimane comunque al di sotto della media storica del 37,5%.
    • Il sentiment ribassista, cioè la previsione di un calo dei prezzi delle azioni nei prossimi sei mesi, è sceso di 6,9 punti percentuali al 33,1%. È la prima volta dall’agosto 2022 che il sentiment ribassista è stato inferiore al 40% per settimane consecutive. Rimane comunque superiore alla media storica del 31%.

    Il Dow Jones U.S. Dividend 100 continua a sovraperformare il Dow Jones in tutti i periodi di tempo

    Molti investitori probabilmente non sanno cosa siano gli indici Dow Jones Dividend 100 e Dow Jones International Dividend 100.

    Vi spiego di cosa si tratta, perché nel 2022 hanno registrato ottime performance rispetto ai loro benchmark, anche in un contesto di aumento dei tassi di interesse, di aumento dei rischi geopolitici e di rallentamento della crescita economica.

    Tutti e due gli indici utilizzano un rigoroso processo di selezione per la scelta dei loro componenti con una serie di criteri, tra cui valore, crescita e, soprattutto, qualità.

    Possono comprendere solo società che hanno pagato dividendi per almeno 10 anni consecutivi. I titoli vengono poi classificati in base al loro rendimento da dividendo annualizzato e infine vengono selezionati i 100 titoli migliori sulla base del punteggio complessivo.

    I rendimenti sono molto interessanti, specialmente nel caso del Dow Jones US Dividend 100, che batte il Dow Jones praticamente in ogni periodo.

    Indice

    3 anni

    5 anni

    10 anni

    15 anni

    DJ US Dividend 100

    +13,18%

    +11,79%

    +13,84%

    +11,02%

    DJ International Dividend

    +6,15%

    +6,06%

    +7,23%

    +5,34%

    Classifica del mercato azionario globale 2023

    La classifica delle principali borse in base ai guadagni/perdite registrati finora nel 2023 è la seguente:

    1. CSI cinese +9%,
    2. FTSE MIB italiano +8,76%
    3. Euro Stoxx 50 + 9,04%
    4. IBEX 35 spagnolo +8,65
    5. CAC 40 francese +8,38%
    6. DAX tedesco +8,19%
    7. FTSE 100 britannico +4,62%
    8. Nasdaq 100 +6,44
    9. S&P 500 +3,47%
    10. Nikkei giapponese +3,11%
    11. Dow Jones Industrial Average +0,69%

    Nota: L’autore non possiede nessuno dei titoli menzionati nel presente articolo.

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