Causa COVID-19 e non solo, chiudono tutti in territorio negativo (15 ottobre) i principali listini europei (FTSE MIB -2,77%, DAX -2,49%, FTSE 100 -1,73%, CAC 40 -2,11% e IBEX 35 -1,44%). Con queste premesse, le possibilità di assistere ad un’altra giornata come quella di giovedì - a mio avviso - sono molte, tuttavia un’approfondita analisi tecnica prima di operare è sempre d’obbligo.
UniCredit SpA (MI:CRDI) chiude le contrattazioni della giornata a -3,28% con volumi in rialzo (denotano nervosismo), ovvero decisamente superiori a quelli delle ultime sei giornate. Lo fa aprendole con un gap down di -1,66% rispetto alla chiusura del giorno precedente (14 ottobre) che segnala una certa forza ribassista e che potrebbe essere interpretato anche come un runaway gap che proveremo a tenere in considerazione per individuare un potenziale livello di arrivo del prezzo (da manuale si manifesta a circa metà di un movimento di prezzo).
Con i ritracciamenti di Fibonacci, invece, misurando il ritracciamento ribassista del trend rialzista iniziato il 24 settembre e terminato il 8 ottobre, possiamo constatare come il prezzo sia sceso abbondantemente oltre il livello di 61,80% segnalando cosi un forte indebolimento del trend rialzista analizzato, oppure l’inizio di un nuovo trend ribassista.
A mio avviso, in questo caso, le probabilità sono a favore di una continuazione del trend ribassista che potrebbe arrivare fino in area 6,49 euro (misurato con il runaway gap) che guarda caso corrisponde al supporto dove il prezzo ha rimbalzato nel mese di maggio dopo il fortissimo downtrend iniziato a fine febbraio che ha visto il prezzo delle azioni di UCG scendere di circa il 58%.
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