Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
Abbiamo vissuto un weekend ricco di colpi di scena.
Partiamo dagli USA, dove il Congresso non è riuscito ad accordarsi circa l'estensione del finanziamento arrivando in tal modo a quello che in gergo definiamo “shutdown” ovvero il blocco delle attività amministrative.
I disagi sono stati contenuti dal weekend, ma con l’inizio della settimana dovrebbero sicuramente creare non pochi problemi ed evidenti ripercussioni sui mercati finanziari.
Va detto che oggi è attesa una nuova votazione e il disaccordo è dettato principalmente dalla politica sull’immigrazione.
Proiettandoci sui mercati, la reazione per il momento è stata contenuta con lievi perdite per il dollaro, mentre l’equity sembrava reagire negativamente nella sessione di venerdì (soprattutto nella seconda parte).
Il biglietto verde subiva delle perdite alla riapertura, ma stamattina stiamo già assistendo a un discreto recupero.
Ciò dà ulteriori segnali verso una ripresa, almeno sul breve periodo, alla luce anche di rendimenti obbligazionari che continuano a salire.
Il T Bond a 10 anni ha rotto il livello chiave del 2,64%, raggiungendo così un nuovo massimo degli ultimi 3 anni e mezzo.
Ora si punta ai livelli del 2,80% e del 3,00%.
Attenzione però, perché i differenziali dei tassi d'interesse resteranno una questione sempre più importante in vista delle decisioni di politica monetaria della Banca del Giappone e della BCE.
Wall Street, nonostante le preoccupazioni relative al blocco delle attività amministrative, chiudeva la giornata di venerdì con l’SP 500 a + 0,4% (2810 punti), mentre i mercati asiatici sono stati ampiamente positivi ( Nikkei + 0,03%).
In Europa, invece, continuano i movimenti contrastanti col DAX leggermente positivo, ma con un FTSE 100 sottoperformante.
Nel forex , il dollaro è la valuta più debole delle majors, ma anche lo yen non sta spingendo il che suggerisce la cautela degli investitori in vista degli importantissimi appuntamenti settimanali.
Nelle materie prime abbiamo un XAU/USD leggermente in perdita, mentre il Future Petrolio Greggio WTI è leggermente positivo dopo la notizia che gli impianti d’estrazione USA sono scesi di 5 unità (rapporto Baker Hughes).
Concludiamo dicendovi che il calendario economico odierno è scarno di dati rilevanti, ragion per cui ci si aspetta una volatilità sostanzialmente contenuta a meno che il voto del Congresso USA non ponga fine allo Shutdown.