Market Brief
Il parlamento greco ha approvato il programma di salvataggio; il pacchetto è stato approvato con 229 voti a favore, 64 contrari e 6 astenuti. Per far passare la misura, il primo ministro Alexis Tsipras ha dovuto fare affidamento sul supporto dei partiti d’opposizione; il suo partito, infatti, gli ha voltato le spalle. Il futuro dell’attuale governo è quindi in pericolo: 32 membri di Syriza hanno votato contro le nuove misure di austerità, il governo di coalizione è così divenuto un governo di minoranza. Il mercato ora si concentrerà sulla riunione della Banca Centrale Europea, da cui ci aspettiamo un aumento della soglia per la liquidità d’emergenza (ELA) destinata alle banche greche. Ora che le tensioni intorno alla situazione greca si sono allentate, il mercato tornerà a concentrarsi sui dati USA e tenterà di capire quando la Fed inizierà ad alzare i tassi. Ieri c’è stata l’audizione della presidente della Fed Janet Yellen alla Camera dei Rappresentanti; come di consueto, Yellen ha fatto commenti ottimisti sull’economia americana. Non sorprende che Janet Yellen abbia ripetuto che un rialzo del tasso nel 2015 rimane un’opzione, se l’economia si svilupperà come da attese. L’EUR/USD stamattina testa il livello di supporto a 1,0919, i partecipanti al mercato soppesano, infatti, le conseguenze dell’accordo con la Grecia. Tuttavia, visti i dati fiacchi dagli USA, riteniamo che gli operatori aspetteranno segnali più convincenti dagli Stati Uniti prima di ricaricare i lunghi. Nel pomeriggio sarà pubblicato il sondaggio della Fed di Philadelphia sulle previsioni delle imprese, domani sarà la volta dell’IPC riferito a giugno, mentre nelle prossime ore si svolgerà l’audizione al Senato di Janet Yellen. In Asia, i mercati azionari sono in territorio positivo, con il Nikkei giapponese a +0,67% e l’Hang Seng di Hong Kong a +0,12%; le azioni cinesi si stanno riprendendo dalle perdite di ieri. Il Composite di Shanghai guadagno lo 0,65%, il suo omologo dei titoli tecnologici, il Composite di Shenzhen, l’1,29%. L’USD/JPY sta testando la resistenza a 124 ma, per risvegliare l’interesse all’acquisto sopra questo livello, avrà bisogno di nuovi stimoli. In Australia, le previsioni sull’inflazione al consumo di luglio sono salite al 3,4% rispetto al 3% di giugno. L’indice S&P/ASX guadagna lo 0,59%, mentre l’AUD ha recuperato parzialmente le perdite di ieri, balzando di nuovo a quota 0,7390 dopo aver perso più dell’1,60% durante la seduta europea di ieri, in scia all’intervento ottimista di Yellen. In Nuova Zelanda, il kiwi ha ceduto ancora terreno contro il dollaro sull’onda del brusco calo dei prezzi della polvere di latte interno (WMP) e dell’IPC debole. All’asta di Fonterra, i prezzi del WMP sono scesi più del 13%, toccando i minimi da luglio 2009, per effetto del crollo della domanda globale. L’IPC del secondo trimestre del 2015 ha sorpreso al ribasso, l’IPC su base trimestrale si è attestato allo 0,4% rispetto allo 0,5% previsto e al -0,3% del rilevamento precedente, mentre l’inflazione su base annua ha rispettato le attese, crescendo dello 0,3%. Prevediamo che, alla prossima riunione, la RBNZ allenterà ulteriormente la sua politica monetaria, tagliando il tasso di riferimento di altri 25 punti base, portandolo al 3%, nel tentativo di far avvicinare l’inflazione all’obiettivo prefissato del 2%.
Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd