Aumento di 25 punti base dalla RBNZ
In una mossa ben orchestrata, la RBNZ ha aumentato il tasso di cassa overnight (OCR) di 25 punti base, portandolo dal 2,5% al 2,75%, fornendo al contempo indicazioni per il futuro più aggressive su crescita e inflazione. Il rialzo non ha sorpreso, vista la diffusa robustezza dell’economia. Inoltre, la situazione attuale sembra favorire un’ulteriore crescita: la crescita globale si sta stabilizzando, i prezzi delle materie prime rimangono elevati, la fiducia interna è alta e gli sforzi per la ricostruzione post-terremoto stanno dando sollievo dal punto di vista fiscale. Stando alle previsioni della banca centrale, la crescita del PIL dovrebbe raggiungere il 3,3% entro la fine del 2014 (rispetto al 2,8% precedente) e il 2,4% entro la fine del 2015. La banca centrale prevede inoltre che l’inflazione aumenterà a un ritmo più rapido, raggiungendo il 2,0% entro la metà del 2014 (rispetto all’1,6% delle previsioni precedenti). La banca centrale ha lasciato intendere che per i prossimi mesi sono probabili altri aumenti, e quindi il corso dei tassi d’interesse previsto è stato rivisto al rialzo, rendendo probabili incrementi per un valore totale pari a 125 punti base nell’arco del prossimo anno. Per quanto riguarda il dollaro neozelandese (NZD), la RBNZ sembra aver capito che, anche se la forza della valuta può rappresentare un disagio, essa non può fare molto a proposito. A conferma di questo sentire, la RBNZ ha aumentato la stima del valore di mercato, segnalando che prevede che l’NZD rimarrà su questi livelli per il resto del 2014 e nel 2015. In questa fase, la divergenza fra le previsioni riguardanti RBNZ e BoJ crea buone opportunità per chi opera in carry trade (nonostante i subbugli nei mercati emergenti, la volatilità rimane contenuta). La normalizzazione della politica della RBNZ, rispetto al potenziale intervento espansivo della BoJ ad aprile (per contrastare l’aumento dell’imposta sulle vendite), dovrebbe continuare a spingere la coppia NZD/JPY verso nuovi massimi. Oggi la coppia NZD/JPY ha toccato un nuovo massimo da sei anni, pari a 88,03. Andremo a caccia di opportunità di entrata interessanti sulle possibili correzioni al ribasso (cfr. Rapporto Settimanale).
Cina e rame sotto pressione
Oggi la seconda sessione annuale del dodicesimo Congresso Nazionale del Popolo cinese si è chiusa con alcuni commenti interessanti del premier Li Keqiang, secondo cui le riforme stanno procedendo, anche se è sembrato perseguire un’agenda un po’ più sociale, enfatizzando la necessità di concentrarsi sulla creazione di posti di lavoro e sul controllo dell’inquinamento. Forse i suoi commenti sul settore finanziario cinese sono stati più precisi. Il premier Li Keqiang ha detto che li debito locale è sotto controllo e che sta monitorando i rischi posti dal settore bancario ombra. I mercati azionari sembrano apprezzare questo passo avanti, il Composite di Shanghai è cresciuto dell’1,00%, nonostante i dati economici tutt’altro che brillanti. In Cina, le vendite al dettaglio sono aumentate dell’11,8% rispetto al 13,5% previsto e gli investimenti fissi sono cresciuti del 17,9% rispetto al 19,4% previsto. La produzione industriale cinese è cresciuta dell’8,6% a/a, molto meno del 9,5% previsto, e ciò lascia presagire che la crescita continui a perdere slancio. I timori legati alle prospettive di crescita in Cina continuano a pesare sui prezzi delle materie prime e sulle valute a esse legate, ad esempio è peggiorato l’andamento di AUD e ZAR. Il rame, metallo ciclico, continuare a essere colpito dalle previsioni pessimiste per la Cina, che tenta di allontanarsi dagli investimenti e puntare sul consumo. I prezzi del rame sono crollati a 298,95 (-.55% oggi), nell’ultima settimana c’è stata una flessione del 7%.
L’oro approfitta dello status di bene rifugio
L’oro, dal canto suo, continua a trarre profitto dal suo status percepito di bene rifugio (mentre platino e palladio restano indietro). L’escalation della situazione in Venezuela, Turchia e Ucraina dovrebbe far aumentare la domanda di oro (soprattutto venerdì, prima delle elezioni in Crimea). L’oro ha infranto la resistenza chiave a 1.362 USD, e ora si apre la strada verso un test della forte resistenza a 1.434 USD. Il supporto orario si trova a 1.354 (minimo intraday), seguito da 1.327 (minimo 7 marzo 2014). In un’ottica di più lungo periodo, il test riuscito del supporto chiave a 1.1181 e la rottura della resistenza costituita dalla media mobile a 200 giorni sono segnali positivi. Nutriamo, però, dei dubbi su un pattern d’inversione rialzista di lungo periodo e rimaniamo quindi prudenti alla luce dell’attuale ascesa, prolungatasi eccessivamente (cfr: Rapporto Tecnico Giornaliero).
EURUSD EURUSD L’EUR/USD si è mosso oltre la robusta resistenza a 1,3893. La configurazione tecnica è positiva finché regge il supporto a 1,3834 (minimo 11/03/2014). Un supporto iniziale si trova a 1,3896 (minimo infragiornaliero). Una resistenza psicologica può essere trovata a 1,4000. Nel medio termine il potenziale di formazione del triangolo ascendente suggerisce un ulteriore potenziale di rialzo verso 1,4368. Una resistenza chiave si trova a 1,4247 (massimo 27/10/2011), mentre il supporto chiave si attesta a 1,3643 (minimo 27/02/2014).
GBPUSD GBPUSD Ieri la GBP/USD si è spostata al di sotto del supporto chiave a 1,6584. Tuttavia, la successiva ascesa ha convalidato un’inversione rialzista infragiornaliera. Viene sfidata la resistenza a 1,6686 (supporto precedente). Un'altra resistenza si trova a 1,6786 (massimo 07/03/2014). Un supporto si trova ora a 1,6569 (minimo 12/03/2014). A più lungo termine la struttura tecnica favorisce una propensione rialzista fintanto che regge il supporto a 1,6220 (minimo 17/12/2013). Una rottura decisa della resistenza, a 1,6668, apre la strada a un movimento verso la resistenza maggiore a 1,7043 (massimo 05/08/2009). La recente debolezza si presenta ancora come una correzione all'interno di un trend rialzista di fondo.
USDJPY USDJPY L’USD/JPY si sta muovendo sotto il supporto orario a 102,61, suggerendo forti pressioni persistenti di vendita. Un supporto orario si attesta a 102,24 (minimo infragiornaliero). Un’ulteriore supporto si attesta a 101,20. Resistenze orarie sono ubicate a 103,10 (massimo 12/03/2014) e a 103,43 (massimo 11/03/2014). Una propensione rialzista di lungo periodo è favorita finché regge l'area del supporto chiave data dalla media mobile a 200 giorni (attorno a 100,26) e a 99,57 (vedasi anche la linea di tendenza in aumento dal minimo a 93,79 (13/06/2013). Un’importante resistenza si attesta a 110,66 (massimo 15/08/2008).
USDCHF USDCHF L’USD/CHF ha registrato significativi nuovi minimi, confermando un ulteriore calo a medio termine verso il supporto chiave a 0,8568. La struttura tecnica a breve termine è negativa finché i prezzi rimarranno al di sotto della resistenza a 0,8816 (massimo 07/03/2014). Una resistenza iniziale si attesta a 0,8760 (massimo infragiornaliero). In una prospettiva a più lungo termine la struttura presente da 0,9972 (24/07/2012) è vista come una grande fase correttiva. Ad ogni modo la rottura del supporto chiave a 0,8800 (minimo 27/12/2013) apre la strada a un ulteriore calo verso il successivo supporto chiave a 0,8568 (minimo 27/10/2011).