Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
I mercati stanno continuando a reagire alla decisione di Trump di ritirare gli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare e di inasprire le sanzioni sull’Iran.
Molto interessante evidenziare come non ci sia stato uno spostamento di liquidità verso beni rifugio, in realtà la propensione al rischio sembra accelerare.
Lo yen sta sottoperformando un po’ contro tutte le majors del Forex, ma anche l’XAU/USDstenta a ripartire, mentre i rendimenti obbligazionari USA sono saliti.
LCBOE Volatility Index (l’indice della paura, che misura la volatilità delle opzioni) ha perso quota e l’azionario è risalito.
Anche l’incremento nelle quotazioni del WTI/USD è un tema chiave perché va a influire sulla crescita dell’inflazione e conseguentemente dei rendimenti, tant’è che il T Bond 10 anni è tornato a bussare sopra il 3%.
Rendimenti che hanno frenato durante la sessione asiatica, determinando un rallentamento del Dollaro ed è evidente come i differenziali dei tassi di interesse continuino a pilotare i movimenti del forex a breve termine.
Ieri, nel frattempo, sono stati rilasciati i dati PPI USA, dati che hanno evidenziato sorprese al ribasso ragion per cui i prezzi al consumo odierni rappresenteranno un momento cruciale.
L'IPC cinese è sceso all'1,8% (era atteso un calo a + 1,9% rispetto al + 2,1% del mese scorso), mentre il PPI ha registrato un rialzo superiore al 3,4% (previsto in aumento al 3,5% dal 3,1% del mese scorso).
Ovviamente non possiamo scordarci del “super giovedì” dedicato alla BoE.
Con Francia e Germania chiuse per festività, il primo dato impattante sarà quello relativo alla produzione industriale britannica delle 10:30, per il quale si prevede un rialzo del +0,2% su base mensile che dovrebbe proiettare il dato annualizzato a + 3,1% su base annua (da + 2,2% del mese scorso).
Alla stessa ora spazio alla bilancia commerciale, si prevede un incremento del saldo negativo a -11,3 miliardi di sterline (da -10,2 miliardi di sterline il mese scorso).
Ma chiaramente l’evento chiave sarà quello delle ore 13, chiaro che si attenderà con impazienza la decisione sui tassi ma visto il peggioramento dei fondamentali si pensa che il rialzo non ci sarà e si rimarrà a + 0,50%.
Verrà rilasciato anche il verbale, si prevede un 7-2 (che andrebbe a confermare il precedente) e verrà rilasciato il Rapporto sull'inflazione trimestrale .
Dall'altra parte dell'Atlantico l'attenzione si concentrerà sui prezzi al consumo degli Stati Uniti delle 14:30: il CPI primario dovrebbe salire a + 2,5% (da + 2,4%) e il CPI core è atteso in aumento a + 2,2% (da + 2,1%).