Buongiorno ai Lettori di Investing.com,
giovedì le valute dei mercati emergenti sono crollate in scia alla marcata correzione dei prezzi delle materie prime e delle crescenti aspettative di un rialzo del tasso della Fed a giugno.
Stamattina il greggio West Texas Intermediate ha toccato quota 47,31 USD al barile e il suo omologo del Mar del Nord è sceso a 50,26 USD per effetto delle preoccupazioni sull’eccesso di offerta.
In Cina, nella notte il prezzo del Future Minerale di ferro fine 62% Fe CFR è sceso fino a un massimo dell’8%, per poi recuperare in parte le perdite, pari al -5%, sulle apprensioni per la debolezza della domanda.
Alla borsa delle materie prime di Dalian, i future sul minerale di ferro con consegna a settembre sono scivolati a 499 CNY alla tonnellata.
Stamattina, il rand sudafricano ha fatto registrare l’andamento peggiore, con un calo dello 0,60% contro il biglietto verde.
Il rand ha ceduto più della metà dei guadagni del mese scorso perché sta tornando in primo piano l’instabilità dello scenario politico.
Nel paese cresce l’opposizione contro Zuma, cosa che non piace sicuramente agli investitori internazionali.
La coppia USD/ZAR ha sfondato la resistenza a 13,3294 (38,2% di Fibonacci sul rally di marzo e aprile) e ora si sta dirigendo verso quella successiva, collocata a 13,6316 (media mobile a 200 giorni); se anche questa sarà violata, si aprirebbe la strada verso 13,9578 (massimo 10 aprile).
Manteniamo quindi un’impostazione negativa sulla valuta e attendiamo una fase di stabilizzazione prima di scommettere su una correzione.