I mercati sembrano aver fatto un altro balzo verso prospettive di rischio positive. La stagione delle trimestrali USA tende sempre ad innescare movimenti importanti e i numeri di JP Morgan (NYSE:JPM) di venerdì hanno dato una spinta non indifferente soprattutto all’azionario. Non sappiamo se si tratti di movimenti capaci di resistere a lungo, ma anche i dati commerciali cinesi di cui s’è discusso in chiusura di settimana hanno sicuramente influito nell’ottimismo degli operatori.
Alla luce di tali considerazioni si potrebbe ipotizzare una prosecuzione del movimento, anche perché i rendimenti obbligazionari sono cresciuti e sembrano mantenere livelli interessanti. Nonostante il rialzo dei rendimenti sia stato generalizzato, il differenzionale USA continua a giocare un ruolo determinante nelle mosse del dollaro. dollaro che per ora si mantiene debole.
Col ritorno dell’appetito al rischio lo yen è apparsa la valuta più sofferente, idem l’oro che continua a perdere quota scivolando in prossimità dell’importantissimo livello di 1280 dollari. Il sentiment positivo ha portato l'indice VIX della volatilità sulle opzioni S&P 500 sui livelli più bassi da sei mesi, inevitabile considerando l’apprezzamento dell’azionario e il ritorno degli indici USA a ridosso dei massimi assoluti. Oggi ci sono pochi dati affinché qualcosa possa cambiare significativamente, ma sarà ugualmente interessante tenere sott’occhio i rendimenti perché dovessero iniziare una correzione i movimenti di venerdì potrebbero rientrare rapidamente.
Wall Street chiudeva la scorsa settimana con l’S&P 500 +0,7% a 2907 punti, i mercati asiatici hanno seguito il sentiment positivo con il Nikkei +1,4% e lo Shanghai Composite +0,6%. Per quanto riguarda le valute, detto dello yen osserviamo ancora delle perdite marginali in dollari contro tutte le altre major. Abbiamo parlato anche dell’oro, concludiamo il discorso sui vari asset col petrolio greggio, che prova a riportarsi sopra quota 64 dollari al barile.
Come detto in precedenza è un inizio settimana relativamente tranquillo sul calendario economico. Ci si concentrerà soltanto sul New York Fed Manufacturing (Empire State Manufacturing Index) delle 14:30. Un dato che negli ultimi 3 mesi ha evidenziato un rallentamento ma dovrebbero tornare a +7,0 per il mese di aprile (da +3,7 a marzo).