La versione originale di questo articolo, in inglese, è stata pubblicata il giorno 19.11.2020
La Commissione ministeriale congiunta di vigilanza (JMMC) dell’OPEC+ si è incontrata martedì 17 novembre ma non ha fornito alcun consiglio ufficiale sulla politica. I vertici ufficiali OPEC ed OPEC+ sono previsti per il 30 novembre e per il giorno seguente, il 1° dicembre. Tuttavia, senza nessuna indicazione da parte della JMMC, non è chiaro come agirà l’OPEC+.
Al momento, l’OPEC+ ha in programma di aggiungere 2 milioni di barili al giorno al mercato a partire dal 1° gennaio, ma molti membri, fra cui l’Arabia Saudita, stanno cercando di rinviare questo aumento, magari di 3 o di 6 mesi.
Grafico settimanale greggio sui 12 mesi precedenti (TTM)
La decisione avrà un impatto sul mercato e, per estensione ovviamente, anche sul prezzo del greggio.
I seguenti sei punti sono le cose di cui i trader dovrebbero essere consapevoli al momento:
1. Il motivo principale per rinviare l’aumento della produzione è evitare un impatto negativo sui prezzi del greggio. Il quadro della domanda per Europa e Stati Uniti quest’inverno è preoccupante. Le serrate economiche nelle maggiori economie europee e le crescenti restrizioni nelle principali città statunitensi stanno spingendo i consumatori a ridurre i viaggi, soffocando la domanda.
Sì, i prezzi del greggio sono finalmente saliti a partire dalla scorsa settimana sulla scia delle buone notizie sui vaccini per il coronavirus, ma molti vedono ancora il mercato minacciato da una domanda bassa. L’Arabia Saudita teme chiaramente che aggiungere altri 2 milioni di barili in questa situazione possa, come ha detto lo stesso ministro del petrolio del paese, “dare ai mercati una scusa per reagire negativamente”.
2. Ammesso che l’OPEC+ decida di rinviare l’aumento della produzione, i trader dovrebbero porsi due domande.
Uno: il rinvio sarà di 3 o di 6 mesi? Due: un rinvio da parte dell’OPEC+ riuscirà ad impedire ai prezzi del greggio di scendere?
3. La Russia è indubbiamente una potenza tanto quanto l’Arabia Saudita all’interno dell’OPEC+ (se non di più), perciò è cruciale capire cosa ne pensa di tutto questo. La Russia sembra essere d’accordo con il rinvio dell’aumento dei 2 milioni di barili al giorno, ma non è chiaro quale tempistica di questo rinvio il paese potrebbe considerare accettabile.
All’Arabia Saudita probabilmente piacerebbe bloccare la Russia in un accordo fino a giugno (6 mesi) in modo da potersi concentrare sul far rientrare nei ranghi quei paesi che producono in eccesso. Tuttavia, non è chiaro se una proroga di 6 mesi rientri negli interessi russi al momento, e la Russia tende a preferire impegni più a breve termine.
Forse proprio per via della mancanza di impegno da parte della Russia, il ministro del petrolio saudita ha parlato di incertezza riguardo ad un potenziale rinvio quando ha dichiarato che la situazione del mercato “cambia di giorno in giorno” e che è troppo fluida per poter fare raccomandazioni sulla politica.
4. Un accordo (un rinvio) più lungo sarebbe meglio per la stabilità del mercato. Sarebbe particolarmente utile da punto di vista delle scorte, perché la situazione della domanda al momento è davvero incerta.
L’OPEC+ probabilmente non potrà alzare il prezzo del greggio con le sue politiche, ma delle previsioni più a lungo termine da parte del gruppo possono contribuire a mantenere stabili i prezzi.
5. Il recente aumento della produzione da parte della Libia complicherà le cose. Al momento, la Libia gode di un’esenzione dalle quote di produzione dell’OPEC+, perché ha dovuto affrontare una guerra civile. L’esenzione della Libia finirà una volta raggiunto un livello di produzione di 1,114 milioni di barili al giorno e la compagnia petrolifera nazionale del paese, la National Oil Corporation, si aspetta di superarlo presto.
Prevede infatti di raggiungere gli 1,3 milioni di barili al giorno entro l’inizio del 2021. L’OPEC+ dovrà tenere in considerazione questo aspetto quando deciderà se procedere con l’incremento di 2 milioni di barili al giorno o se rinviarlo di 3 o 6 mesi. Se l’OPEC+ dovesse procedere con l’aumento della produzione, la produzione libica ne sarebbe responsabile per oltre metà.
Se l’OPEC+ dovesse rinviare di tre mesi, sarà in grado di rivalutare la situazione in Libia a marzo. Se il rinvio dovesse essere di 6 mesi, probabilmente si renderà necessario aprire una discussione speciale sulla Libia dopo Capodanno.
6. Come per ogni situazione del mercato, è utile esaminare cosa è già stato messo in conto nelle aspettative. Sembra che l’attuale prezzo del greggio abbia già messo in conto un rinvio di 3 mesi degli aumenti della produzione.
Se l’OPEC+ dovesse decidere di non rinviarlo e di permettere un aumento di 2 milioni di barili al giorno all’inizio del nuovo anno, possiamo aspettarci che i prezzi scendano. Nel caso in cui l’OPEC+ scegliesse un rinvio di 6 mesi, i prezzi potrebbero salire ma non in modo significativo e nessun rialzo sarebbe duraturo.
Tuttavia, un rinvio di 6 mesi probabilmente calmerebbe il mercato per un po’. Contribuirebbe inoltre ad evitare una volatilità del prezzo nel primo semestre del 2021.