Con un intervento accomodante inaspettato, l’Autorità Monetaria di Singapore (MAS) ha appiattito la curva del tasso di cambio nominale effettivo (NEER), portandolo allo 0% (neutrale) da una politica che prevedeva un apprezzamento modesto.
Singapore non aveva una politica con una curva allo 0% dai tempi della crisi finanziaria.
Nonostante questa drammatica variazione dell’allentamento monetario, la MAS non ha fornito modifiche sulle previsioni della banca. La MAS ha accennato solo a un indebolimento del mercato occupazionale, aggiungendo che inflazione e crescita saranno probabilmente inferiori alle proiezioni. Secondo i dati diffusi oggi, nel primo trimestre del 2016 il PIL di Singapore ha evidenziato una stagnazione, su base trimestrale si è attestato allo 0,0% rispetto al 6,2% (a/a: 1,8%, invariato) per effetto della flessione nei servizi.
Oltre all’indebolimento delle condizioni interne, la MAS ha giustificato l’intervento a sorpresa citando la crescita più debole negli USA, in Cina, Giappone ed Europa. Il persistere di una crescita fiacca a livello globale, anche se ci aspettiamo un lieve miglioramento dell’attività economica in Cina, fa presagire rischi di ulteriori allentamenti di politica monetaria e di revisioni al ribasso delle previsioni ufficiali.
Gli indici azionari regionali asiatici hanno compiuto un rally, perché l’intervento viene visto come una reazione alla forza sgradita della valuta regionale.
Tuttavia, evidentemente la strategia della MAS fa parte delle guerre delle valute in corso (o della svalutazione competitiva, se volete usare il termine politicamente corretto), con effetti probabilmente negativi sulle altre valute asiatiche, almeno finché i paesi non prenderanno individualmente delle contromisure.
Per la propensione al rischio in generale, un allentamento aggiuntivo dovrebbe essere positivo per gli asset rischiosi e rafforzerebbe la nostra visione costruttiva sulle divise dei mercati emergenti e legate alle materie prime contro le valute G10.