Investing.com - Il prezzo dell’oro segna un leggero ribasso negli scambi della mattinata europea di questo mercoledì, ma resta supportato vicino al massimo di 3 mesi toccato nella seduta precedente, per via dei timori per i rischi politici in Europa e nel mondo.
L’oro con consegna ad aprile sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange è in calo di 2,70 dollari o dello 0,2%, a 1.233,35 dollari l’oncia troy, alle 3:00AM ET (08:00GMT), dopo l’aumento di 4,00 dollari, o dello 0,3%, segnato ieri.
Ieri i prezzi hanno toccato quota 1.237,50 dollari, il massimo dall’11 novembre. Gli investitori restano concentrati sulla politica francese: gli ultimi sondaggi mostrano il centrista Emmanuel Macron davanti al conservatore François Fillon nel primo turno, ma entrambi dietro Marine Le Pen, leader del partito di estrema destra Front National. La leader ha lanciato la campagna elettorale questa domenica, con la promessa di uscire dalla zona euro e di portare i francesi alle urne per decidere se restare nell’UE.
La prima tornata elettorale è fissata per il 23 aprile, e la seconda per il 7 maggio.
Ad alimentare ulteriormente i timori per la situazione politica della zona euro, Le prossime elezioni nei Paesi Bassi in Germania forse anche in Italia, nonché la faccenda del salvataggio greco.
Gli operatori seguiranno inoltre altri elementi di rischio politico negli USA, con il presidente Donald Trump sulla difensiva riguardo alle politiche sull’immigrazione.
Le notizie da Washington continueranno a dominare il sentimento dei mercati questa settimana, con l’attenzione dei trader rivolta su Trump per avere maggiori informazioni sulle sue promesse di una riforma fiscale, nuove infrastrutture e deregulation, nonché nuove politiche commerciali.
Gli investitori spesso investono nell’oro come rifugio contro l’incertezza economica politica.
Tuttavia, i guadagni sono limitati da un dollaro più forte, poiché le materie prime espresse in dollari diventano più costose per i titolari di altre.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in salita dello 0,2% a 100,55, staccandosi dal minimo di due mesi di 99,19 toccato la scorsa settimana.
Si continua a scommettere sulla tempistica dei futuri aumenti dei tassi Fed.
I future Fed funds mostrano una probabilità minore del 10% che si verifichi un aumento dei tassi a marzo, secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com. La possibilità di un aumento a giugno è pari invece ad oltre il 60%.
La Fed, che ha alzato i tassi a dicembre, ha previsto tre aumenti per quest’anno. Tuttavia i trader restano scettici e continuano ad aspettarsi solo due aumenti nel corso dell’anno.
La Presidente della Fed Janet Yellen presenterà il report semestrale della banca centrale statunitense sulla politica monetaria e sull’economia davanti alla Commissione Bancaria del Senato il 14 febbraio.
L’oro risente dell’andamento dei tassi USA, il cui aumento farebbe aumentare il costo degli investimenti come i lingotti. Un aumento graduale dei tassi avrebbe ripercussioni minori sul prezzo del metallo prezioso rispetto ad una serie di aumenti veloci.
Sempre sul Comex, i future dell’argento con consegna a marzo scendono di 9,3 centesimi, o dello 0,5%, a 17,66 dollari l’oncia troy.
Intanto il platino è in calo dello 0,3% a 1.010,35 dollari ed il palladio è in calo dello 0,4% a 761,85 dollari l’oncia.
I future del rame sono schizzati di 5,1 centesimi, o del 2%, a 2,683 dollari la libbra, dopo l’annuncio dello sciopero dei minatori nella miniera di Escondida in Cile, la più grande miniera di rame del mondo.
I sindacati hanno annunciato che lo sciopero potrebbe potenzialmente avere ripercussioni sulle scorte globali.
La Cina è il principale produttore del metallo rosso e fornisce circa un terzo del metallo su scala globale.