Investing.com – I Futures del petrolio greggio sono stabili vicini al livello più alto dal maggio 2010 lo scorso giovedì, con gli investitori che continuano a monitorare le agitazioni politiche in Egitto.
I traders restano cauti in attesa del vertice della Banca Centrale Europea nel corso della giornata, nonché dei dati sull’occupazione non agricola dello scorso venerdì.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad agosto sono saliti a 101,10 dollari al barile nella mattinata europea, in calo dello 0,1% sulla giornata.
I prezzi del greggio sulla borsa di New York sono saliti nel range tra 101,00 al barile, il minimo della seduta ed il massimo di 101,48.
I volumi sono piuttosto ridotti quest’oggi con la chiusura dei mercati USA per la festività dell’Independence Day.
I prezzi sono saliti ieri a 102,15 dollari al barile, il livello più alto dal 4 maggio 2012, nei timori che i disordini politici in Egitto si possano diffondere agli altri paesi produttori di petrolio del Medio Oriente.
Il Presidente Mohammed Morsi è stato sollevato dal potere da un colpo di stato.
I prezzi del petrolio sono stati spinti inoltre dai dati di ieri che hanno mostrato un calo importante delle scorte di petrolio nella scorsa settimana.
La US Energy Information Administration ha dichiarato nel suo report settimanale che le scorte di greggio sono scese di 10,3 milioni di barili nella settimana terminate il 28 giugno, contro le aspettative di un calo di 2,3 milioni di barili.
I traders del petrolio attendono i dati USA di venerdì sull’occupazione non agricola per avere delle indicazioni sui progressi del mercato del lavoro.
Qualsiasi miglioramento nell’economia statunitense potrebbe confermare le aspettative di una riduzione dell’allentamento da parte della Federal Reserve nei prossimi mesi.
Gli investitori attendono l’esito del vertice della Banca Centrale Europea nel corso della giornata, mentre continuano a pesare i timori per la situazione politica in Portogallo.
L’allentamento quantitativo è della Fed considerato da molti investitori come un motore dell’aumento dei prezzi delle materie prime, poiché tende a pesare sul valore del dollaro.
Gli USA sono il principale consumatore mondiale di greggio e rappresentano il 22% della domanda globale di petrolio
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna ad agosto sono scesi dello 0,3% a 105,36 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 4,26 dollari al barile.
Il differenziale tra i due contratti è sceso questa settimana al livello più basso dal dicembre 2010, per via delle previsioni positive sulla produzione nel Mare del Nord e nelle indicazioni di un calo delle scorte a Cushing, Oklahoma, il punto di consegna per i futures Nymex.
I traders restano cauti in attesa del vertice della Banca Centrale Europea nel corso della giornata, nonché dei dati sull’occupazione non agricola dello scorso venerdì.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad agosto sono saliti a 101,10 dollari al barile nella mattinata europea, in calo dello 0,1% sulla giornata.
I prezzi del greggio sulla borsa di New York sono saliti nel range tra 101,00 al barile, il minimo della seduta ed il massimo di 101,48.
I volumi sono piuttosto ridotti quest’oggi con la chiusura dei mercati USA per la festività dell’Independence Day.
I prezzi sono saliti ieri a 102,15 dollari al barile, il livello più alto dal 4 maggio 2012, nei timori che i disordini politici in Egitto si possano diffondere agli altri paesi produttori di petrolio del Medio Oriente.
Il Presidente Mohammed Morsi è stato sollevato dal potere da un colpo di stato.
I prezzi del petrolio sono stati spinti inoltre dai dati di ieri che hanno mostrato un calo importante delle scorte di petrolio nella scorsa settimana.
La US Energy Information Administration ha dichiarato nel suo report settimanale che le scorte di greggio sono scese di 10,3 milioni di barili nella settimana terminate il 28 giugno, contro le aspettative di un calo di 2,3 milioni di barili.
I traders del petrolio attendono i dati USA di venerdì sull’occupazione non agricola per avere delle indicazioni sui progressi del mercato del lavoro.
Qualsiasi miglioramento nell’economia statunitense potrebbe confermare le aspettative di una riduzione dell’allentamento da parte della Federal Reserve nei prossimi mesi.
Gli investitori attendono l’esito del vertice della Banca Centrale Europea nel corso della giornata, mentre continuano a pesare i timori per la situazione politica in Portogallo.
L’allentamento quantitativo è della Fed considerato da molti investitori come un motore dell’aumento dei prezzi delle materie prime, poiché tende a pesare sul valore del dollaro.
Gli USA sono il principale consumatore mondiale di greggio e rappresentano il 22% della domanda globale di petrolio
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna ad agosto sono scesi dello 0,3% a 105,36 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 4,26 dollari al barile.
Il differenziale tra i due contratti è sceso questa settimana al livello più basso dal dicembre 2010, per via delle previsioni positive sulla produzione nel Mare del Nord e nelle indicazioni di un calo delle scorte a Cushing, Oklahoma, il punto di consegna per i futures Nymex.