Investing.com - Il prezzo del greggio West Texas Intermediate sale negli scambi della mattinata europea di questo mercoledì, dopo essere sceso per due sedute consecutive, tra le speculazioni che i dati settimanali sulle scorte previsti nel corso della seduta mostrino che le scorte di greggio USA sono aumentate ad un tasso minore del previsto la scorsa settimana.
La U.S. Energy Information Administration pubblicherà il report settimanale sulle scorte di greggio oggi alle 14:30 GMT, o alle 10:30 ET, e si prevede un aumento di 1,7 milioni di barili.
Le scorte di benzina dovrebbero essere scese di 0,2 milioni di barili, mentre le scorte di prodotti raffinati, che comprendono il combustibile per il riscaldamento e il gasolio dovrebbero essere diminuite di 0,1 milioni di barili secondo gli analisti.
Ieri, alla chiusura dei mercati l’American Petroleum Institute, un gruppo del settore, ha dichiarato che le scorte di greggio statunitensi sono aumentate di 1,3 milioni di barili nella settimana conclusasi il 29 aprile, contro le aspettative di un aumento di 0,5 milioni di barili.
Le scorte a Cushing, Oklahoma, il principale hub di consegna del WTI, sono aumentate di 382.000 barili, secondo l’API, mentre le scorte di prodotti raffinati hanno visto un calo di 2,6 milioni di barili e le scorte di benzina sono scese rispettivamente di 1,2 milioni di barili.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a giugno sale di 15 centesimi, o dello 0,34%, a 43,80 dollari al barile alle 08:00 GMT, o alle 4:00 ET. Ieri, il prezzo del greggio Nymex è crollato di 1,13 dollari, o del 2,52%, per via dei timori per la crescita globale.
Dopo essere crollati al minimo di 13 anni di 26,05 dollari a febbraio, il prezzo del Nymex ha poi subito un’impennata di circa il 50% grazie alla riduzione della produzione di petrolio di scisto negli Stati Uniti che ha incoraggiato il sentimento. Tuttavia, gli analisti ritengono che le condizioni del mercato rimangano deboli a causa dell’eccesso di scorte.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a luglio sale di 4 centesimi, o dello 0,12%, a 45,01 dollari al barile, dopo il crollo di 86 centesimi, o dell’1,88% di ieri in seguito alla notizia di un aumento della produzione da parte dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio che ha pesato sul sentimento.
I futures del Brent sono schizzati di quasi il 45% dopo essere scesi sotto i 30 dollari al barile a metà febbraio, nonostante il nulla di fatto delle trattative di aprile a Doha tra i produttori OPEC e non-OPEC per il congelamento della produzione. L’OPEC si incontrerà di nuovo il 2 giugno a Vienna e potrebbe discutere ancora dell’iniziativa.
Intanto, lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli West Texas Intermediate è di 1,21 dollari, rispetto agli 1,32 dollari segnati alla chiusura di ieri.