di Paolo Biondi
ROMA (Reuters) - La tornata elettorale che si prospetta per la prossima primavera, con i consigli comunali da rinnovare in primarie città a iniziare da Roma e Milano, è questione che riguarda direttamente il governo e il presidente del Consiglio.
Sia che venga accorpato al voto anche il referendum confermativo sulla riforma costituzionale, come qualche giornale prospetta, sia che sia solo una tornata amministrativa, si tratterà di un esame pro o contro Renzi. Perciò la gestione dell'affaire Marino, che si ingarbuglia di ora in ora in uno scontro infinito tra il sindaco e il Pd romano, è questione nazionale.
E' Matteo Renzi che deve cavare le castagne dal fuoco, fuoco che divampa sul Campidoglio con aspetti direttamente politici ed altri giudiziari per il processo Mafia Capitale che aprirà i battenti, con una sua pubblicità imprevedibile, la prossima settimana.
Come se non bastasse il sindaco, uscente, Marino è coinvolto in due indagini.
Soprattutto il premier dovrà dimostrare di sapere tenere unito il partito, sia nelle modalità con le quali si andrà allo scioglimento del consiglio comunale, sia nella scelta del candidato. Quest'ultima questione sarà dirimente per la campagna elettorale, così come lo sarà la scelta del candidato per Milano. Per la città meneghina si rafforza sempre più l'ipotesi di Giuseppe Sala, che terminerà a fine dicembre la sua esperienza alla guida dell'Expo.
Per Roma sui giornali comincia a prendere quota l'idea che avrebbe Renzi di candidare l'attuale ministro della Sanità, la centrista ed ex berlusconiana Beatrice Lorenzin, candidatura esterna e potenzialmente dirompente nella dialettica interna al Pd.
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