Investing.com – I futures sul petrolio greggio sono scesi bruscamente per il secondo giorno consecutivo, scendendo al minimo di una settimana scarsa per via dei timori sulla crisi del debito sovrano nella zona euro e un dollaro forte che ha ridotto l'appeal della materia prima.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a novembre sono stati scambiati a 77,80 dollari al barile durante gli scambi europei della mattina, in calo dell’1,77%.
Precedentemente era sceso del 2,15% a 77,37 al barile, il minimo dal 26 settembre.
Il Sentimento del mercato è stato colpito dopo che il governo greco ha dichiarato domenica che non avrebbe rispettato il suo obiettivo di un disavanzo di quest'anno, aumentando le aspettative di un imminente default.
Gli ispettori dell'Unione europea, il Fondo Monetario Internazionale e della Banca centrale europea hanno discusso ad Atene durante il fine settimana e decideranno presto se il paese ha diritto o meno a ricevere ulteriore assistenza finanziaria.
Secondo i rapporti, la Grecia ha bisogno dell’ultima tranche di aiuti per evitare di terminare le risorse entro la metà di ottobre.
La notizia spinto gli investitori a evitare attività più rischiose, come azioni e commodities e a buttarsi sui tradizionali beni rifugio come il dollaro statunitense.
Il biglietto verde è salito al massimo di otto mesi contro l'euro, mentre l'indice del dollaro, che replica la performance del dollaro rispetto a un paniere di sei principali valute, è salito dello 0,29% a 79,52, il massimo dal 18 gennaio.
I contratti future sul petrolio denominati in dollari tendono a scendere quando il dollaro sale, in quanto ciò rende il petrolio più caro per gli acquirenti in altre valute.
Sull’ ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a novembre hanno segnato -1,01% al minimo di sette settimane di 101.69 al barile, 23.89 dollari al barile sulla controparte statunitense.
Il gruppo di Wall Street Morgan Stanley ha abbassato le previsioni Brent per l'anno prossimo a 100 dollari al barile, contro la stima precedente di 130 dollari, per via della crescente offerta ed una più debole prospettiva della domanda di petrolio.
L'istituto di credito ha dichiarato in un rapporto pubblicato nel fine settimana che "L'avversione al rischio nel breve termine rafforzerà il dollaro, remando contro ai prezzi del petrolio."
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a novembre sono stati scambiati a 77,80 dollari al barile durante gli scambi europei della mattina, in calo dell’1,77%.
Precedentemente era sceso del 2,15% a 77,37 al barile, il minimo dal 26 settembre.
Il Sentimento del mercato è stato colpito dopo che il governo greco ha dichiarato domenica che non avrebbe rispettato il suo obiettivo di un disavanzo di quest'anno, aumentando le aspettative di un imminente default.
Gli ispettori dell'Unione europea, il Fondo Monetario Internazionale e della Banca centrale europea hanno discusso ad Atene durante il fine settimana e decideranno presto se il paese ha diritto o meno a ricevere ulteriore assistenza finanziaria.
Secondo i rapporti, la Grecia ha bisogno dell’ultima tranche di aiuti per evitare di terminare le risorse entro la metà di ottobre.
La notizia spinto gli investitori a evitare attività più rischiose, come azioni e commodities e a buttarsi sui tradizionali beni rifugio come il dollaro statunitense.
Il biglietto verde è salito al massimo di otto mesi contro l'euro, mentre l'indice del dollaro, che replica la performance del dollaro rispetto a un paniere di sei principali valute, è salito dello 0,29% a 79,52, il massimo dal 18 gennaio.
I contratti future sul petrolio denominati in dollari tendono a scendere quando il dollaro sale, in quanto ciò rende il petrolio più caro per gli acquirenti in altre valute.
Sull’ ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a novembre hanno segnato -1,01% al minimo di sette settimane di 101.69 al barile, 23.89 dollari al barile sulla controparte statunitense.
Il gruppo di Wall Street Morgan Stanley ha abbassato le previsioni Brent per l'anno prossimo a 100 dollari al barile, contro la stima precedente di 130 dollari, per via della crescente offerta ed una più debole prospettiva della domanda di petrolio.
L'istituto di credito ha dichiarato in un rapporto pubblicato nel fine settimana che "L'avversione al rischio nel breve termine rafforzerà il dollaro, remando contro ai prezzi del petrolio."