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Greggio in calo, scambi volatili; WTI sotto i 50 dollari

Pubblicato 11.02.2015, 11:48
© Reuters.  I futures del greggio riducono i guadagni, scambi instabili
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Investing.com - I futures del greggio scendono negli scambi volatili di questo mercoledì, mentre i traders si lasciano alle spalle le indicazioni sui tagli futuri alla produzione per concentrarsi sull’eccesso delle scorte globali.

Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a marzo subisce un’impennata di 1,15 dollari, o del 2,24%, al massimo giornaliero di 51,17 dollari al barile, prima di attestarsi a 49,61 dollari negli scambi della mattinata europea, giù di 41 centesimi, o dello 0,83%.

Gli investitori attendono la pubblicazione dei dati settimanali sulle scorte statunitensi nel corso della giornata per valutare la forza della domanda da parte del principale consumatore mondiale di greggio.

Il report governativo di oggi dovrebbe mostrare che le scorte di greggio sono salite di 3,8 milioni di barili la scorsa settimana, mentre le scorte di benzina dovrebbero essere aumentate di 0,2 milioni di barili.

Ieri, alla chiusura dei mercati, l’American Petroleum Institute, un gruppo del settore, ha dichiarato che le scorte di greggio USA sono aumentate di 1,6 milioni di barili nella settimana terminata il 6 febbraio, dopo essere salite di 6,1 milioni nella settimana precedente.

Il report ha mostrato inoltre che le scorte di benzina sono salite di 1,6 milioni di barili, mentre le scorte di prodotti raffinati sono aumentate di 497.000 barili.

Ieri, i futures del greggio scambiati sulla borsa di New York sono crollati di 2,84 dollari, o del 5,37%, a 50,02 dollari al barile dopo la pubblicazione del report deludente dell’Agenzia Internazionale per l’Energia sulle scorte globali e la richiesta di greggio.

Nel report sul Mercato del Petrolio a Medio Termine della AIE si legge che gli Stati Uniti resteranno la fonte principale della fornitura di greggio fino al 2020.

Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna ad aprile crolla di 75 centesimi, o dell’1,3%, a 56,74 dollari al barile, dopo l’impennata di 89 centesimi, o dell’1,52%, al massimo della seduta di 58,38 dollari.

Ieri, il greggio Brent scambiato sulla borsa di Londra è crollato di 1,84 dollari, o del 3,1%, a 57,49 dollari.

Negli ultimi mesi, il prezzo del greggio è crollato per via della decisione dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio di non tagliare la produzione, mentre negli Stati Uniti si è registrata la produzione più alta degli ultimi tre decenni, causando un eccesso delle scorte globali.

Il sentimento dei mercati resta sottotono in vista del vertice dei ministri delle finanze dell’Eurogruppo che si terrà a Bruxelles nel corso della giornata, tra i crescenti timori per il futuro della Grecia nella zona euro.

Il Ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis oggi incontrerà i ministri delle finanze della zona euro per discutere del programma di salvataggio della Grecia.

Si prevede che Atene chieda l’attuazione di un programma ponte per sostenere le finanze fino a settembre, nonché nuove riforme economiche per sostituire le condizioni di austerity più rigide previste dal piano di salvataggio.

Il Primo Ministro greco Alexis Tsipras si è detto intenzionato a ridurre le misure di austerity e a rifiutare un prolungamento del piano di salvataggio internazionale, come aveva annunciato prima delle elezioni, scatenando i timori per il futuro della Grecia nella zona euro.

L’Indice della borsa di Atene è crollato di quasi il 4%, mentre il rendimento dei Titoli di Stato della Grecia a 10 Anni è salito vicino all’11%.

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