LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio salgono di oltre l'1%, invertendo parte delle perdite della seduta di ieri, mentre il conflitto in Medio Oriente e indiscrezioni secondo cui le truppe nordcoreane sarebbero pronte ad aiutare la Russia in Ucraina tengono gli operatori all'erta in vista delle elezioni presidenziali statunitensi.
Intorno alle 11,30, i futures sul Brent aumentano di 1,39 dollari, o dell'1,9%, a 76,35 dollari al barile. I futures sul West Texas Intermediate sono in rialzo di 1,35 dollari, o dell'1,9%, a 71,72 dollari.
Questa settimana i prezzi del petrolio hanno guadagnato circa il 4%, dopo aver perso oltre il 7% la scorsa settimana sui timori di un eccesso di offerta e di debolezza della domanda, nonché per la percezione di un allentamento delle tensioni in Medio Oriente.
Ieri, gli Stati Uniti per primi hanno detto di aver rilevato prove del fatto che la Corea del Nord avrebbe inviato 3.000 truppe in Russia per un possibile dispiegamento in Ucraina, una mossa che potrebbe segnare una significativa escalation nella guerra della Russia contro il vicino.
In Medio Oriente, uno scambio di pesanti attacchi tra Israele e Hezbollah ha aumentato i timori per le forniture, mentre questa mattina gli attacchi israeliani hanno raggiunto anche la capitale siriana di Damasco, secondo quanto detto dai media statali siriani.
L'escalation arriva mentre Washington spinge per la pace tra Israele e i gruppi Hezbollah e Hamas, sostenuti dall'Iran, prima delle elezioni presidenziali statunitensi del 5 novembre che potrebbero modificare la politica mediorientale e petrolifera statunitense.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)