BANGALORE (Reuters) - I futures sul petrolio rimbalzano di oltre 1 dollaro al barile risollevandosi dai minimi di 7 settimane, con l'uccisione di un leader di Hamas in Iran che fa crescere le tensioni in Medio Oriente, nonostante i prezzi rimangano sotto pressione per i timori sulla debolezza della domanda in Cina.
Intorno alle 11,20, i futures sul Brent sono in rialzo di 1,97 dollari, o del 2,5%, a 80,60 dollari al barile in vista della scadenza oggi, mentre il contratto più attivo di ottobre è a 80,11 dollari, in rialzo di 2,05 dollari.
I futures del greggio statunitense West Texas Intermediate sono in rialzo di 2,10 dollari, o del 2,8%, a 76,83 dollari al barile.
In Medio Oriente le tensioni sono aumentate dopo la notizia che il leader di Hamas Ismail Haniyeh è stato assassinato in Iran.
"Gli sviluppi della notte e l'elevato rischio geopolitico forniscono solo una tregua temporanea ai benchmark petroliferi. A meno che non vengano colpite le infrastrutture del petrolio e del gas, è improbabile che l'ultimo picco duri", ha detto Gaurav Sharma, analista petrolifero indipendente di Londra.
In ogni caso, il Brent e il Wti si avviano a registrare a luglio la maggior perdita mensile dall'ottobre 2023, sul persistere dei timori per le prospettive della domanda cinese e delle aspettative che l'Opec+ si attenga all'attuale accordo sulla produzione e inizi a ridurre alcuni tagli alla produzione a partire da ottobre.
A pesare sui mercati petroliferi anche il rallentamento della domanda di carburante in Cina, il primo importatore di greggio al mondo.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing XXX)