LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio sono sostanzialmente stabili, tra segnali ribassisti che indicano un inaspettato aumento delle scorte negli Usa e previsioni dell'Opec e dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (Aie) che indicano una ripresa della domanda di petrolio nel 2023.
Intorno alle ore 11,05 italiane, i futures sul Brent guadagnano 31 centesimi, o lo 0,4%, a 80,99 dollari il barile, mentre i futures sul greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) scambiano in rialzo di 42 centesimi a 75,81 dollari il barile.
Le scorte di greggio statunitensi sono aumentate di 7,8 milioni di barili nella settimana al 9 dicembre, in base a fonti di settore a conoscenza dei dati Api, mentre un sondaggio di analisti intervistati da Reuters aveva previsto un calo di 3,6 milioni di barili.
I dati governativi sono attesi per le ore 16,30 italiane.
I dati sulle scorte hanno smorzato il sentiment rialzista della seduta precedente, basato sulle speranze di una ripresa della domanda cinese - in seguito all'allentamento delle restrizioni contro il Covid-19 - e sull'indebolimento del dollaro, dopo che i dati hanno mostrato un calo dell'inflazione statunitense.
Rispetto al 2023, l'Opec ha detto di prevedere una crescita della domanda di petrolio di 2,25 milioni di barili al giorno (bpd) rispetto al prossimo anno, fino a 101,8 milioni di bpd, con un potenziale rialzo da parte della Cina.
L'Aie ha alzato le proprie stime per la domanda di greggio nel 2023 a 1,7 milioni di barili al giorno, per un totale di 101,6 milioni di bpd.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Francesca Piscioneri)