ROMA (Reuters) - Il Consiglio dei ministri ha varato oggi una serie di misure per contribuire al processo di transizione dell'Ilva, la più grande azienda siderurgica italiana che sarà venduta nei prossimi mesi, garantendo ammortizzatori sociali, finanziamenti per la sanità a Taranto e misure contro la povertà.
I provvedimenti sono contenuti in un decreto legge proposto dal ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti.
"La prima misura consente di dare stabilità alla rete di ammortizzatori sociali che, a tutela dei lavoratori, sta accompagnando il processo di transizione e cessione del complesso aziendale Ilva", dice una nota del governo, senza fornire dettagli.
L'impianto siderurgico dell'Ilva a Taranto, il più grande d'Europa, conta circa 11.000 dipendenti. A gennaio scorso l'azienda - in amministrazione straordinaria dal 2015 - ha dichiarato oltre 3.500 esuberi, gestiti finora con i contratti di solidarietà. Ma la vendita del gruppo - per cui sono in lizza due cordate [nL8N1DW3RU] - potrebbe portare a una riduzione netta degli occupati.
Un'altra misura stanzia 70 milioni di euro per il "potenziamento della dotazione delle strutture sanitarie dell'area di Taranto in termini di apparecchiature e dispositivi medici di diagnostica". Le emissioni inquinanti rilasciate per anni da Ilva sono ritenute responsabili della morte di alcune centinaia di persone, secondo uno studio epidemiologico del 2012, e di un tasso anomalo di patologie tra gli abitanti.
Un altro provvedimento prevede che l'amministrazione straordinaria dell'Ilva presenti "al Ministero dello sviluppo economico un piano di misure di carattere assistenziale e sociale per le famiglie disagiate dell'area di Taranto. Tale piano, che ha a disposizione 30 milioni di euro su 3 anni, verrà concordato con i Comuni del territorio e monitorato dal Mise", dice la nota.