ALMATY (Reuters) - Il ministro dell'Energia del Kazakistan, Almasadam Satkaliyev, ha detto a Reuters di aspettarsi di ricevere i risultati preliminari delle procedure di arbitrato contro le major petrolifere internazionali entro dicembre.
L'anno scorso il Kazakistan ha avviato una procedura di arbitrato contro le compagnie che stanno sviluppando i suoi giganteschi giacimenti petroliferi in Kashagan e Karachaganak, rispettivamente per 13 e 3,5 miliardi di dollari, in merito a costi contestati.Il giacimento offshore di Kashagan, una delle più grandi scoperte mondiali degli ultimi decenni, è sviluppato da Eni (BIT:ENI), Shell, TotalEnergies, ExxonMobil (NYSE:XOM), KazMunayGaz, Inpex e CNPC. Il loro consorzio - North Caspian Operating Company (NCOC) - ha investito circa 50 miliardi di dollari nel progetto. Eni, Shell e KazMunayGaz sono partner anche di Karachaganak, insieme a Chevron e LUKOIL, con investimenti superiori ai 27 miliardi di dollari. Bloomberg News ha riferito ad aprile che il Kazakistan ha aumentato le richieste di arbitrato contro il consorzio Kashagan a più di 150 miliardi di dollari, ma né il governo né le compagnie hanno rivelato i dettagli delle richieste."Tutto ciò che riguarda la richiesta di risarcimento è un'informazione riservata. Stiamo discutendo sull'esecuzione dei termini dell'accordo di condivisione della produzione su Kashagan e Karachaganak", ha detto Satkaliyev a Reuters.
Il Kazakistan ha una storia di rivendicazioni multimiliardarie nei confronti di compagnie internazionali, che secodo loro il governo usa per aumentare le proprie quote in progetti chiave nei settori petrolio e gas in quello che equivale a un "nazionalismo delle risorse".
Le autorità kazake hanno respinto tali critiche, affermando che il loro obiettivo è quello di contenere i costi gonfiati dalle major occidentali.
Il Kazakistan, la più grande economia dell'Asia centrale senza sbocco sul mare, ripone le aspettative di crescita nel Kashagan e da anni esprime le proprie preoccupazioni per i costi eccessivi e i ritardi nel suo sviluppo.
Il greggio del giacimento contiene alte concentrazioni di acido solfidrico velenoso, che complica il processo di estrazione. La sua produzione ha raggiunto circa 380.000 barili al giorno lo scorso anno.
Satkaliyev ha aggiunto che si prevede che le esportazioni di petrolio del Kazakistan verso la Germania, attraverso l'oleodotto Druzhba, per quest'anno si attestino a 1,2 milioni di tonnellate metriche (24.000 barili al giorno), mentre la Germania cerca di aumentare le importazioni a 2,5 milioni di tonnellate all'anno.
Il ruolo del Kazakistan come esportatore di petrolio si è rafforzato in seguito alle sanzioni occidentali contro il petrolio russo per la guerra in Ucraina.
Pur rimanendo un alleato di Mosca, il Kazakistan non si è schierato nel conflitto e non ha sostenuto le rivendicazioni di Mosca su alcuni territori ucraini.
La Germania si è detta interessata a espandere gli scambi commerciali con il Kazakistan, assicurandosi che non servano però a eludere le sanzioni europee contro la Russia.
(Tradotto da Alejandra Rosales, editing Antonella Cinelli)