LONDRA, 28 aprile (Reuters) - Il dollaro si conferma in deprezzamento questa mattina, a seguito della riunione della Fed di ieri che ha confermato sostanzialmente come l'impostazione della politica monetaria americana rimarrà ancora a lungo marcatamente espansiva.
Il 'dollar index' <.DXY> - che riflette l'andamento del biglietto verde rispetto ad un paniere delle pricipali divise internazionali - non scendeva così in basso da tre anni, mentre il cambio sia sull'euro sia sulla sterlina si porta sui minimi da 17 mesi.
La Fed ha parlato di "ripresa relativamente lenta" e di un mercato del lavoro ancora in grave difficoltà, ridimensionando inoltre le stime di crescita per l'anno in corso.
"I flussi vanno tutti nella stessa direzione, ognuno sembra voler scommettere su un dollaro più debole, il che sembra una scommessa piuttosto sicura" spiega lo strategist di Nordea Niels Christensen. "Il mercato si sta concentrando sugli aspetti più espansivi del comunicato e sul fatto che non è stata data alcuna indicazione su un prossimo rialzo dei tassi".
Con un massimo di seduta a 1,4881, sono in molti gli operatori che ormai ritengono probabile una risalita dell'euro-dollaro a 1,50, nonostante la presenza di una forte resistenza tecnica in area 1,49.
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