Investing.com - I futures dell’oro sono in salita questo lunedì, in seguito ai dati più deboli del previsto sull’occupazione USA che hanno allentato le aspettative verso una riduzione del programma di stimolo nei prossimi mesi.
L’andamento dei prezzi dell’oro quest’anno ha seguito le aspettative verso una eventuale conclusione anticipata del programma di stimolo monetario da parte della banca centrale statunitense.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a dicembre sono stati scambiati a 1.313,55 dollari l’oncia troy, nella mattinata europea, in salita dello 0,25% sulla giornata.
I prezzi dell’oro sono rimasti nel range stretto tra 1.310,75 dollari l’oncia troy, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 1.319,85 dollari l’oncia troy.
Supporto a 1.282,65 dollari l’oncia troy, minimo di venerdì e minimo dal 19 luglio e resistenza a 1.330,55, massimo di giovedì.
Il contratto di dicembre ha chiuso la seduta di venerdì a 1.310,05 dollari l’oncia troy, dopo che il
Dipartimento per il Lavoro USA ha dichiarato che l’economia USA ha segnato 162.000 nuovi posti di lavoro a luglio, meno del previsto aumento di 184.000.
I dati di giugno sono stati rivisti al ribasso a 188.000 dal report precedentemente riportato di 195.000.
Il tasso di disoccupazione è sceso al 7,4% dal 7,6% a giugno, dovuto in parte al maggiore numero di persone che hanno lasciato la forza lavoro.
I dati deboli hanno visto scendere le aspettative che la Fed possa iniziare a ridurre il programma di acquisti mensili da 85 miliardi di dollari
Gli operatori attendono i dati dell’ISM sull’indice non manifatturiero per valutare la forza della ripresa USA.
I dati statunitensi sono stati seguiti con attenzione dagli investitori, in quanto mostrano se rafforzano o indeboliscono lo probabilità che la Fed riduca gli acquisti.
Qualsiasi miglioramento nell’attività economica statunitense potrebbe ridurre le aspettative di un ulteriore allentamento, spingendo il dollaro e pesando sull’oro.
Probabilmente i futures dell’oro segneranno un calo del 21% quest’anno, nella speculazione di un ridimensionamento del programma di acquisti per la fine dell’anno.
Un uscita dallo stimolo significherebbe una fuga verso l’oro, che è salito grazie alla domanda degli investitori in cerca di oro contro i rischi inflazionistici delle politiche monetarie allentate
Sul Comex, l’argento con consegna a settembre ha segnato +0,1% a 19,93 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a settembre è salito dello 0,1% a 3,175 dollari la libbra.
L’andamento dei prezzi dell’oro quest’anno ha seguito le aspettative verso una eventuale conclusione anticipata del programma di stimolo monetario da parte della banca centrale statunitense.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a dicembre sono stati scambiati a 1.313,55 dollari l’oncia troy, nella mattinata europea, in salita dello 0,25% sulla giornata.
I prezzi dell’oro sono rimasti nel range stretto tra 1.310,75 dollari l’oncia troy, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 1.319,85 dollari l’oncia troy.
Supporto a 1.282,65 dollari l’oncia troy, minimo di venerdì e minimo dal 19 luglio e resistenza a 1.330,55, massimo di giovedì.
Il contratto di dicembre ha chiuso la seduta di venerdì a 1.310,05 dollari l’oncia troy, dopo che il
Dipartimento per il Lavoro USA ha dichiarato che l’economia USA ha segnato 162.000 nuovi posti di lavoro a luglio, meno del previsto aumento di 184.000.
I dati di giugno sono stati rivisti al ribasso a 188.000 dal report precedentemente riportato di 195.000.
Il tasso di disoccupazione è sceso al 7,4% dal 7,6% a giugno, dovuto in parte al maggiore numero di persone che hanno lasciato la forza lavoro.
I dati deboli hanno visto scendere le aspettative che la Fed possa iniziare a ridurre il programma di acquisti mensili da 85 miliardi di dollari
Gli operatori attendono i dati dell’ISM sull’indice non manifatturiero per valutare la forza della ripresa USA.
I dati statunitensi sono stati seguiti con attenzione dagli investitori, in quanto mostrano se rafforzano o indeboliscono lo probabilità che la Fed riduca gli acquisti.
Qualsiasi miglioramento nell’attività economica statunitense potrebbe ridurre le aspettative di un ulteriore allentamento, spingendo il dollaro e pesando sull’oro.
Probabilmente i futures dell’oro segneranno un calo del 21% quest’anno, nella speculazione di un ridimensionamento del programma di acquisti per la fine dell’anno.
Un uscita dallo stimolo significherebbe una fuga verso l’oro, che è salito grazie alla domanda degli investitori in cerca di oro contro i rischi inflazionistici delle politiche monetarie allentate
Sul Comex, l’argento con consegna a settembre ha segnato +0,1% a 19,93 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a settembre è salito dello 0,1% a 3,175 dollari la libbra.