Investing.com - Il prezzo dell’oro sale così come il dollaro questo lunedì, sulla scia della notizia che la Cina ha annullato le trattative commerciali in programma con gli Stati Uniti.
Citando fonti vicine alla vicenda, il Wall Street Journal nel fine settimana ha riportato che Pechino difficilmente riprenderà le trattative con Washington prima delle elezioni di metà mandato di novembre.
Cancellata anche la visita a Washington del vice Primo Ministro Liu He in programma per questa settimana, secondo il WSJ.
I future dell’oro con consegna a dicembre sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange salgono dello 0,02%, a 1.201,50 dollari l’oncia troy alle 01:20 ET (05:20 GMT).
Nel frattempo, gli analisti di Bank of America Merrill Lynch (NYSE:BAC) affermano che è probabile che il metallo prezioso schizzi il prossimo anno, dal momento che i timori e le preoccupazioni per l’aumento del deficit di bilancio USA cominciano a danneggiare l’economia del paese.
Il prezzo dell’oro potrebbe segnare i 1.350 dollari l’oncia nel 2019, ha spiegato Francisco Blanch, a capo della ricerca per le materie prime e i derivati, in un’intervista a Bloomberg della scorsa settimana.
“Siamo ancora piuttosto costruttivi a lungo termine sull’oro” per via dei timori per il futuro dell’economia statunitense, anche se sta andando relativamente bene al momento, ha dichiarato Blanch. “A breve termine, domineranno gli effetti del dollaro forte e dei tassi più alti. Ma a lungo termine, l’enorme deficit di bilancio USA sarà piuttosto positivo per l’oro”, ha affermato.
Il Presidente USA Donald Trump ha lasciato intendere che lo scontro commerciale non finirà tanto presto e in un’intervista a Fox News ha affermato che è il momento di “prendere posizione sulla Cina”.
“Alla fine, gli scontri commerciali finiranno per ripercuotersi sugli Stati Uniti”, dichiara Blanch.
“Potrebbe volerci tanto o poco tempo, ma alla fine succederà; forse però la Fed se lo aspetta presto ed è quello che vogliono le persone per essere più rialziste sull’oro. Sappiamo che le guerre commerciali non sono un bene per l’economia”.