Investing.com - Il prezzo dell’oro è stabile negli scambi della mattinata europea di questo mercoledì, in attesa di una serie di dati USA e di dichiarazioni dalla Presidente della Fed Janet Yellen, alla ricerca di indicazioni sul futuro aumento dei tassi della banca centrale.
L’oro con consegna ad aprile sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange è in salita di 1,65 dollari, o dello 0,2%, a 1.227,05 dollari l’oncia troy, 4:10AM ET (09:10GMT), dopo essere sceso ieri di 40 centesimi.
Ma l’oro ha perso terreno dopo le dichiarazioni della Presidente della Fed Janet Yellen, che hanno lasciato intravedere la possibilità di un aumento dei tassi di interesse durante il vertice di marzo.
In testimonianza davanti al Senato la Yellen ieri ha dichiarato che attendere troppo prima di aumentare i tassi potrebbe “non essere saggio”, visto che la crescita economia continua e l’inflazione sale.
Gli investitori hanno rivisto le loro posizioni riguardo all’aumento dei tassi.
I future Fed funds mostrano una probabilità intorno al 20% che si verifichi un aumento dei tassi a marzo, secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com. La possibilità di un aumento a giugno è pari invece ad oltre il 70%.
La Yellen apparirà davanti alla Commissione per i Servizi Finanziari della Camera alle 10:00AM ET (15:00 GMT). La Fed ha previsto tre aumenti per quest’anno.
L’oro risente dell’andamento dei tassi USA, il cui aumento farebbe aumentare il costo di gestione degli investimenti come i lingotti. Un aumento graduale dei tassi avrebbe ripercussioni minori sul prezzo del metallo prezioso rispetto ad una serie di aumenti veloci.
Sempre sul Comex, i future dell’argento con consegna a marzo restano stabili a 17,89 dollari l’oncia troy, dopo essere saliti ieri a 18,09, il massimo di tre mesi.
Intanto il platino è stabile a 1.001,95 dollari ed il palladio è stabile a 781,25 dollari l’oncia.
I future del rame sono in salita di 0,3 centesimi, o dello 0,3%, a 2,740 dollari la libbra. Lunedì i prezzi del metallo rosso sono schizzati al massimo di 20 mesi di 2,822 dollari, nei timori per lo sciopero dei minatori nella miniera cilena di Escondida, la più grande miniera di rame del mondo.
Il Cile è il principale produttore del metallo rosso e fornisce circa un terzo del metallo su scala globale, e nella miniera in questione se ne produce circa il 5%.