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Petrolio in salita, i big del petrolio incontrano Biden

Pubblicato 23.06.2022, 15:36
Aggiornato 23.06.2022, 15:20
© Reuters.

© Reuters.

Di Peter Nurse 

Investing.com – Il petrolio si è stabilizzato questo giovedì, in salita dopo la debolezza della seduta precedente; i riflettori ora si accendono sul vertice tra le principali raffinerie statunitensi e l’amministrazione Biden, per discutere del modo in cui far abbassare i prezzi del carburante.

Alle 15:20 CEST i future WTI salgono dello 0,4% a 106,58, mentre i future Brent sono in salita dello 0,6% a 112,36 dollari al barile. Entrambi i riferimenti sono crollati del 3% questo mercoledì e sono vicini ai minimi di metà maggio.

I future della benzina RBOB sono in salita dello 0,7% a 3,8626 dollari al gallone.

Il mercato del greggio si è fortemente indebolito mercoledì in seguito ai commenti del capo della Federal Reserve Jerome Powell, secondo il quale, sebbene la banca centrale non stia tentando di organizzare una recessione per fermare l’inflazione, un tale rallentamento rimane una possibilità.

“Un rallentamento della crescita globale rappresenta un rischio per la domanda di petrolio, che potrebbe contribuire ad allentare la tensione del mercato”, hanno dichiarato gli analisti di ING in una nota. “Abbiamo già visto rivedere al ribasso le stime sulla domanda nel corso dell’anno. Se da un lato questo può contribuire ad allentare la tensione nel breve e medio termine, dall’altro non risolve la carenza di offerta nel lungo termine”.

È di questa scarsità di offerta che i raffinatori statunitensi discuteranno probabilmente con il Segretario all’Energia Jennifer Granholm in una riunione d’emergenza che si terrà giovedì prossimo, mentre i prezzi record dei carburanti minacciano di diventare un tema politico vivo in vista delle elezioni di metà mandato.

Le raffinerie hanno ridotto la capacità produttiva durante la crisi COVID-19 e sono state lente a riavviare gli impianti, cosa che ha irritato la Casa Bianca, mentre i big petroliferi hanno registrato profitti da capogiro a causa dell’impennata dei prezzi.

Tuttavia, questi raffinatori affermano che investire nella riapertura degli impianti comporta rischi finanziari significativi e diffidano dell’agenda verde dell’amministrazione Biden.

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