Investing.com - Il prezzo del greggio è stabile negli scambi della mattinata europea di questo giovedì, dopo l’impennata dell’8% di ieri sulla scia dell’indebolimento del dollaro e delle voci di un possibile accordo tra la Russia e l’OPEC per tagliare la produzione.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna ad aprile scende di 14 centesimi, o dello 0,4%, a 34,90 dollari al barile alle 09:00 GMT, o alle 4:00 ET.
Ieri, i futures del Brent scambiati sulla borsa di Londra sono schizzati di 2,32 dollari, o del 7,09%, dopo che la Russia ha ribadito di essere intenzionata a trattare con i produttori dell’OPEC per tagliare la produzione e spingere i prezzi.
La produzione globale di greggio risulta superiore alla domanda per via dell’impennata della produzione del petrolio di scisto negli Stati Uniti e dopo la decisione dello scorso anno dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio di non tagliare la produzione per difendere la partecipazione sul mercato.
Il problema delle scorte in esubero peggiorerà ulteriormente quando il greggio iraniano tornerà sul mercato. Questa settimana Tehran ha reso noto di voler aumentare le esportazioni di greggio a 2,3 milioni di barili al giorno per quest’anno fiscale, che avrà inizio il 21 marzo.
Intanto, sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a marzo sale di 10 centesimi, o dello 0,31%, a 32,39 dollari al barile, dopo l’impennata di 2,40 dollari, o dell’8,03% di ieri.
I guadagni di ieri sono seguiti al crollo del dollaro al minimo di tre mesi dopo le parole del Presidente della Fed di New York William Dudley, secondo cui le condizioni finanziarie si sono considerevolmente inasprite e l’indebolimento delle prospettive globali potrebbe avere “conseguenze significative” sull’economia statunitense.
I traders sembrano non aver tenuto conto del report ribassista sulle scorte statunitensi. La scorsa settimana le scorte di greggio sono schizzate di 7,8 milioni di barili al massimo storico di 502,7 milioni, contro le aspettative di un aumento di 4,8 milioni di barili. Anche le scorte di benzina USA sono balzate al massimo storico di 254,4 milioni di barili.
Intanto, lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli West Texas Intermediate è di 2,51 dollari, rispetto ai 2,76 dollari segnati alla chiusura di ieri.